“Basta favori ai mercanti di armi”: soddisfazione per rinvio dell’esame in Aula della legge che vuole ridurre i controlli su export armi

“Basta favori ai mercanti di armi”: soddisfazione per rinvio dell’esame in Aula della legge che vuole ridurre i controlli su export armi

Export di armi: apprezzamento delle 200 organizzazioni aderenti alla Campagna “Basta favori ai mercanti di armi” per la scelta di rinviare di un mese l’esame in Aula della legge che vuole ridurre i controlli.  “La maggioranza usi questo tempo per migliorare il provvedimento”

La campagna “Basta favori ai mercanti di armi” esprime soddisfazione per la decisione presa ieri dalle Commissioni riunite Esteri e Difesa di Montecitorio, che hanno chiesto al Presidente della Camera dei Deputati di rinviare fino a marzo la discussione in Aula sul DDL 1730 di iniziativa governativa di modifica della legge 185 del 90 relativa all’export di armi italiane. 

La nostra mobilitazione, sostenuta da oltre 200 organizzazioni della società civile, fin dall’inizio dell’iter parlamentare di questo provvedimento, si è attivata in difesa di una norma che quest’anno compie 35 anni e che, pur se depotenziata nel corso degli anni, continua a garantire livelli ragionevoli di controllo e trasparenza su un ambito cruciale e problematico come l’export di armamenti. Un’azione che si è dispiegata con prese di posizione pubbliche e iniziative di comunicazione, e con l’elaborazione di proposte emendative.

La Campagna “Basta favori ai mercanti di armi” esprime apprezzamento per l’azione dei tanti parlamentari dei partiti di opposizione che sono intervenuti su diversi aspetti specifici, anche riprendendo le nostre proposte. Grazie a questa mobilitazione la calendarizzazione in Aula del dibattito sul Disegno di legge che stravolgerebbe la 185/90 è stata rinviata quantomeno a marzo. L’auspicio delle nostre organizzazioni è che queste settimane in più – preziose per approfondimenti e riflessioni – non configurino solo un rinvio “procedurale” e tecnico ma vengano utilizzate da Governo e Maggioranza come occasione di confronto nel merito anche delle nostre proposte. 

Perché, indipendentemente dalla valutazione che si può avere dell’industria militare, la modifica attualmente corso di approvazione, se confermata, creerebbe buchi normativi e fragilità decisionali davvero rilevanti: non possiamo permettercelo su un tema così delicato come l’invio di armi nel mondo. Per tali motivi rinnoviamo la nostra disponibilità al confronto con tutte le forze politiche, per illustrare le nostre proposte e la nostra posizione.