Appello parlamentare internazionale per alleviare le sofferenze causate da armi esplosive in aree popolate

Oggi i conflitti armati sono sempre più condotti tra le popolazioni civili e con sistemi d’arma progettati per campi di battaglia aperti, ponendo una serie sfide alla protezione dei civili nei conflitti armati

Noi, sottoscritti parlamentari, esprimiamo la nostra profonda preoccupazione per il grave danno che i civili stanno subendo a causa dei bombardamenti nei centri abitati e nelle città.

Ogni anno decine di migliaia di donne, uomini e bambini vengono uccisi, feriti e rimangono traumatizzati dall’uso di armi esplosive nei luoghi dove vivono e lavorano: quando armi le esplosive sono utilizzati nelle aree popolate, circa il 90% di quelli uccisi direttamente o feriti sono civili.

Sono elevati i numeri delle persone sfollate, in fuga e in cerca di sicurezza. Le infrastrutture vitali per l’energia elettrica, l’acqua e i servizi igienico sanitari sono spazzate via, determinando l’interruzione di servizi essenziali, compresa assistenza sanitaria e formazione scolastica. Le scuole e gli ospedali sono danneggiati o distrutti, le forniture di cibo interrotte, mentre spazi estesi e case diventano inabitabili e pericolosi a causa della presenza di ordigni bellici inesplosi.

Chiediamo ai governi di adottare e attuare la Dichiarazione politica internazionale, che costituisce un impegno per affrontare questo chiaro e ben documentato schema di danno, interrompendo l’uso di armi esplosive con effetti a largo raggio nelle aree popolate e assistendo le comunità e le persone colpite.