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Export armi italiane e diritti umani violati
26 Maggio 2021 ore 18:00 > 19:30
Ogni giorno, migliaia di persone sono uccise, ferite o costrette a fuggire dalle loro case a causa della violenza e dei conflitti armati.
La maggior parte delle vittime nei conflitti armati sono civili. Armi come i missili distruggono ospedali, case, mercati e sistemi di trasporto. La vita delle persone viene distrutta.
La maggior parte delle vittime nei conflitti armati sono civili. Armi come i missili distruggono ospedali, case, mercati e sistemi di trasporto. La vita delle persone viene distrutta.
Il trattato globale sul commercio delle armi (ATT) è diventato diritto internazionale il 24 dicembre 2014.
L’applicazione del trattato sul commercio delle armi implica, per ogni Stato che lo ha ratificato, l’obbligo di dover rispettare norme rigorose in materia di trasferimenti internazionali di armi.
L’applicazione del trattato sul commercio delle armi implica, per ogni Stato che lo ha ratificato, l’obbligo di dover rispettare norme rigorose in materia di trasferimenti internazionali di armi.
Negli ultimi 25 anni, i sistemi militari italiani sono stati esportati in ben 123 nazioni, tra cui regimi autoritari come Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Egitto, Eritrea, Libia, Turchia, Kazakistan e Turkmenistan, così come paesi ove sono in corso conflitti come India, Israele, Nigeria, Pakistan e Siria
Ne parleremo con
– GIORGIO BERETTA, analista dell’Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa (OPAL) e Rete Italiana Pace e Disarmo.
– TINA MARINARI, Amnesty International Italia
– TINA MARINARI, Amnesty International Italia
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ID riunione: 963 9150 9799
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