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Convegno “Stop alla mostra militare-navale: Riconvertiamo Seafuture!”
25 Settembre 2021 ore 17:30 > 19:30
Sabato 25 settembre (ore 17.30 – 19.30) – Mediateca, Via Firenze 37, La Spezia
Il comitato “Riconvertiamo Seafuture!” promuove sabato 25 settembre (ore 17.30-19.30) presso la Mediateca Regionale Ligure (via Firenze 37) a La Spezia il convegno “Stop alla mostra militare-navale: Riconvertiamo Seafuture!”. Il convegno si aprirà con un minuto di silenzio per ricordare tutte le vittime dei conflitti e dei “viaggi della speranza” nel Mediterraneo. Seguiranno i saluti, in collegamento video, di mons. Giovanni Ricchiuti (Presidente di Pax Christi) e di Paola Deffendi e Claudio Regeni, genitori di Giulio Regeni, e dell’avvocata della famiglia Regeni, Alessandra Ballerini che lo scorso gennaio hanno presentato un esposto sulle vendite di sistemi militari all’Egitto per chiedere di accertare l’eventuale violazione della legge n. 185 del 1990 sulle esportazioni di sistemi militari italiani.
Il convegno porrà all’attenzione le numerose e rilevanti tematiche che non troveranno spazio all’interno del salone militare-navale “Seafuture 2021”: dall’aumento della spesa militare italiana alle esportazioni irresponsabili di armamenti che alimentano guerre e violazioni dei diritti umani, dal transito delle navi-cargo delle armi nei porti italiani al problema delle migrazioni e dei soccorsi in mare che hanno reso il Mediterraneo “il più grande cimitero d’Europa” (papa Francesco), dalle persistenti violazioni delle convenzioni internazionali e del diritto umanitario da parte di Stati le cui Marine Militari sono state invitate a “Seafuture 2021” fino all’inquinamento ambientale e marino del territorio spezzino da parte della Marina Militare.
Il convegno intende innanzitutto evidenziare il radicale mutamento del salone “Seafuture”: da evento ideato nel 2009 come “la prima fiera internazionale dell’area mediterranea dedicata a innovazione, ricerca, sviluppo e tecnologie inerenti al mare”, è stato trasformato nell’unica mostra militare in Italia dove gli operatori principali sono le aziende del settore militare (Fincantieri, Leonardo e MBDA) insieme alla Marina Militare. L’evento ha così rimpiazzato la “Mostra navale italiana”, di fatto la “Mostra navale bellica”, che si è tenuta a Genova negli anni ottanta: nel corso degli anni Seafuture è diventato un salone per favorire sopratutto le attività del comparto militare-navale sotto la copertura della sostenibilità e dell’innovazione ed in particolare per promuovere la vendita a Paesi esteri delle navi dismesse dalla Marina Militare italiana e altri affari militari.
Il convegno (si veda il programma sottoriportato), in cui interverranno giornalisti nazionali e rappresentanti delle associazioni locali e nazionali, approfondirà i temi e le implicazioni sulla sicurezza internazionale delle esportazioni di armamenti e delle spese militari: Giulia Bosetti (giornalista di “Presa Diretta” – Rai3) presenterà l’inchiesta “La dittatura delle armi” con particolare riferimento alle conseguenze umanitarie delle esportazioni di armamenti italiani all’Egitto, alla Turchia e all’Arabia Saudita. Francesco Vignarca (Rete Italiana Pace e Disarmo e Osservatorio Milex) illustrerà l’aumento della spesa militare italiana, i costi della “legge navale” e il problema dell’export di armamenti a Paesi belligeranti e responsabili di gravi violazioni dei diritti umani. Simone Siliani (Direttore della Fondazione Finanza Etica) indicherà i meccanismi di finanziamento del sistema militare-industriale internazionale e nazionale e l’alternativa sostenibile della finanza etica. Chiara Campione (Greenpeace Italia) presenterà il tema dei fondi militari del “Recovery Plan” e il problema della mancata transizione ecologica in relazione anche ai conflitti nel mondo. William Domenichini (Associazione Murati Vivi) illustrerà le diverse questioni collegate all’inquinamento militare e dell’Arsenale nel Golfo dei Poeti.
Il giornalista di “Avvenire” Nello Scavo, commentando le parole di papa Francesco “Mediterraneo cimitero d’Europa”, ripercorrerà i rapporti tra Italia e Libia con particolare attenzione al grave problema della gestione del soccorso in mare da parte della cosiddetta “Guardia Costiera Libica”. José Nivoi e Rosario Calvelli (sindacalisti USB e CALP del porto di Genova) presenteranno le iniziative nel porto di Genova ed in altri porti d’Italia per contrastare il transito delle navi-cargo che trasportano materiali militari nei Paesi del Medio Oriente. Carlo Tombola (direttore dell’Osservatorio Weapon Watch) spiegherà il tema della logistica militare e illustrerà il polo militare-industriale della Spezia. In conclusione, Giancarlo Saccani (Gruppo di Azione Nonviolenta), riprendendo i punti salienti emersi dal convegno, presenterà i prossimi eventi della mobilitazione “Riconvertiamo Seafuture” e i possibili percorsi per portare il tema della riconversione dal militare al civile all’interno dell’agenda culturale, sindacale e politica della nostra città.
Per partecipare al Convegno è necessario Greenpass e mascherina. E’ preferibile iscriversi inviando un sms o Whatsapp al numero: 349.3698730
Il Convegno è promosso dal Comitato “Riconvertiamo Seafuture” in collaborazione con Rete italiana pace e disarmo
I promotori locali dell’appello “Riconvertiamo Seafuture”:
Accademia Apuana della Pace, ACLI (La Spezia), ANPI (Sarzana), ARCI (La Spezia), Archivi della Resistenza – Circolo Edoardo Bassignani, Associazione Culturale Mediterraneo (La Spezia), Associazione Amici di Padre Damarco, Associazione di solidarietà al popolo Saharawi (La Spezia), Associazione Murati Vivi (Marola), Associazione Posidonia (Portovenere), Caritas Diocesana (La Spezia), Chiesa Battista (La Spezia), Chiesa Metodista (La Spezia), Circolo ARCI Canaletto, Cittadinanzattiva, Comitato Acquabenecomune (La Spezia), Emergency (La Spezia), Gruppo di Azione Nonviolenta (La Spezia), Informazione Sostenibile, Legambiente (La Spezia), L’égalité (Sarzana), Libera (La Spezia), Rifondazione Comunista (La Spezia).
Aderiscono all’appello:
Associazione nazionale per la Pace (Assopace), Assopace Palestina, Beati i costruttori di pace, Casa per la Pace di Modena, Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale (Bologna), Centro Studi Sereno Regis, Città Visibili (Firenze), Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali – CALP (Genova), Comitato Piazza Carlo Giuliani (Genova), Commissione globalizzazione e ambiente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, Fondazione Finanza Etica, Greenpeace Italia, Movimento Internazionale della Riconciliazione – Italia, Movimento Nonviolento, Noi siamo chiesa, Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa (Brescia), Pax Christi Italia, Unione Sindacale di Base (Porto di Genova), Un ponte per, Weapon Watch.