L’uso di armi esplosive pesanti in Libano e Israele deve cessare

L’uso di armi esplosive pesanti in Libano e Israele deve cessare

La Rete Internazionale sulle Armi Esplosive (INEW) – di cui Rete Pace Disarmo fa parte – è profondamente preoccupata per l’intensificarsi degli attacchi aerei in città e paesi del Libano e per i lanci di razzi contro Israele.

Questa devastante escalation delle ostilità sta causando grandi sofferenze e danni ai civili. L’INEW chiede a Israele e a Hezbollah di interrompere immediatamente l’uso di armi esplosive pesanti nelle aree popolate, a causa dell’elevato rischio di danni ai civili, tra cui morti e feriti, e delle devastanti conseguenze umanitarie dovute a sfollamenti, distruzione di abitazioni e danni alle infrastrutture critiche.

Il bombardamento aereo di Israele in Libano è uno dei più pesanti raid aerei nei conflitti armati contemporanei. Il 23 settembre, l’esercito israeliano ha colpito 1.600 obiettivi in attacchi aerei in 41 città del Libano, secondo i funzionari militari israeliani. Secondo quanto riferito dal Ministero della Sanità libanese, questi attacchi hanno ucciso quasi 600 persone, tra cui 50 bambini, mentre 1.700 sono rimaste ferite. Il bilancio delle vittime continuerà a salire, poiché si presume che le persone rimangano intrappolate sotto le macerie. Con l’intensificarsi dei bombardamenti, decine di migliaia di persone hanno abbandonato le loro comunità per trovare rifugio altrove. Le autorità nazionali hanno riferito che più di 90.000 persone sono state sfollate di recente.

Questi attacchi arrivano sulla scia dell’escalation del conflitto israelo-palestinese, dove oltre 41.000 palestinesi sono stati uccisi e 95.000 feriti nella Striscia di Gaza tra il 7 ottobre 2023 e il 23 settembre 2024, secondo il Ministero della Sanità di Gaza.

L’uso di armi esplosive in aree popolate è una delle principali cause di danno ai civili nei conflitti armati in tutto il mondo. I civili vengono uccisi e feriti, molti dei quali subiscono lesioni che cambiano la vita e un numero ancora maggiore di persone soffre di gravi danni psicologici e di angoscia. I danni e la distruzione di infrastrutture vitali, come abitazioni, ospedali e scuole, causano ulteriori danni. Gli ordigni inesplosi rappresentano una minaccia continua per i civili durante e molto tempo dopo la fine delle ostilità, impedendo il ritorno sicuro dei rifugiati e degli sfollati.

Israele e il Libano dovrebbero aderire alla Dichiarazione politica sul rafforzamento della protezione dei civili dalle conseguenze umanitarie derivanti dall’uso di armi esplosive in aree popolate e adottare misure per attuare immediatamente i suoi impegni, tra cui la limitazione e l’astensione dall’uso di armi esplosive in aree popolate quando si prevede che tale uso possa causare danni a civili e oggetti civili.

L’INEW chiede agli 87 Stati (tra cui l’Italia) che hanno sottoscritto la Dichiarazione politica di mantenere l’impegno di “promuovere attivamente la Dichiarazione” e di “cercare l’adesione ai suoi impegni” da parte delle parti in conflitto. Gli Stati che hanno aderito alla Dichiarazione politica lo hanno fatto riconoscendo l’impatto umanitario devastante che si verifica quando si fa uso di tali armi.

Inoltre, si sono impegnati ad agire per affrontare il problema dei danni ai civili, anche attraverso dichiarazioni pubbliche, come mezzo per rafforzare la protezione dei civili, oltre a sollecitare le parti in conflitto a limitare o astenersi dall’uso di armi esplosive nelle aree popolate, al fine di promuovere le norme e gli standard che la Dichiarazione cerca di stabilire.

L’azione degli Stati sostenitori per promuovere la Dichiarazione, e in particolare in questo momento, è un’azione di vitale importanza per proteggere meglio i civili dagli effetti delle armi esplosive e dei conflitti armati.

A tal fine, l’INEW invita gli Stati sostenitori a:

  • Invitare Israele, Hamas e Hezbollah a cessare l’uso di armi esplosive pesanti nelle aree popolate e a riconoscere pubblicamente i danni che continuano a subire i civili nella regione
  • Utilizzare i mezzi diplomatici e l’influenza per promuovere azioni specifiche in linea con la Dichiarazione, tra cui:
    • Invitare le parti in conflitto a facilitare un accesso umanitario rapido, sicuro e senza ostacoli a chi ne ha bisogno
    • Invitare le parti in conflitto a fornire, facilitare o sostenere l’assistenza alle vittime – che comprende le persone ferite, i sopravvissuti, le famiglie delle persone uccise o ferite e le comunità colpite dal conflitto armato
    • Invitare le parti in conflitto a facilitare il lavoro delle Nazioni Unite, del Comitato Internazionale della Croce Rossa e delle organizzazioni della società civile per proteggere e assistere le popolazioni civili dall’impatto umanitario dell’uso di armi esplosive

Va segnalato come Libano e Israele non abbiano ancora firmato e sostenuto la Dichiarazione politica contro l’uso di armi esplosive, mentre la Palestina abbia approvato la Dichiarazione.

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