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Festa della Repubblica che ripudia la guerra, a Reggio Emilia

2 Giugno 2022 ore 17:30 > 19:30

Appuntamento il 2 giugno alle 17.30 a Parco Cervi (ex Campo Tocci), Reggio Emilia, per la Festa della Repubblica che ripudia la guerra.
 
Interventi di Pasquale Pugliese e Detjon Begai, letture di Andrea Anselmi e Fabiana Bruschi, voce e chitarra di Araceli Barrùs de Andrés.
 
Aderiscono Movimento Nonviolento – Centro di Reggio Emilia, Associazione Reggiana per la Costituzione, Amnesty RE, ANPI, ARCI, Arcigay Gioconda, Avvocati di strada, Associazione AMAR, Associazione Gruppo Laico Missionari, Associazione Jaima Sahrawi, Associazione Mirni Most, Associazione teatrale K5, BDS Reggio Emilia, Comitati Dossetti per la Costituzione di RE-MO-BO, Coordinamento Democrazia Costituzionale, Cooperativa vivere la collina, Donne in nero Reggio Emilia, Iniziativa Laica, Libera Università Popolare, Movimento Free Assange RE, UISP RE, Coalizione civica RE, Reggio Emilia in Comune, Europa Verde, Partito della Rifondazione Comunista,
Possibile Reggio Emilia – Comitato Marielle Franco, Bagnolo Bene Comune, Sinistra Italiana, Articolo 1, Pace Pane Lavoro, Associazione Passaparola, Circolo Arci Catomes Tot, La Quercia coop. Agricola e Sociale – Canossa, Libera, Emergency Reggio Emilia.
 
Ci sarà spazio per gli interventi degli aderenti dopo i primi due interventi.
 
Da tre mesi, a causa della criminale invasione russa dell’Ucraina, siamo di fronte ad una grave escalation militare con conseguenze imprevedibili. La macchina della guerra, violando tutti i diritti umani, continua ad uccidere e provocare distruzioni senza pietà per le popolazioni civili, dilagando di nuovo anche in Europa.
Di fronte a questa tragica realtà e al legittimo diritto alla difesa degli ucraini e alle loro richieste di aiuto, molti governanti sembrano essersi arresi allo schema della guerra continuando a fornire armi, come unica strategia, senza assumere alcuna seria iniziativa di mediazione tra le parti.
Siamo immersi nell’esaltazione dell’ideale bellico della lotta armata che non vede alternative tra la “vittoria” e la “sconfitta”, tra l’aggiunta di armi alle armi e l’essere inermi.
Invece -come scrivevano nel loro appello Albert Einstein e Bertrand Russell, citato recentemente anche da Papa Francesco- “dobbiamo imparare a pensare in modo nuovo”. Dobbiamo essere consapevoli che, di fronte ad un mondo a rischio di guerra nucleare, attraversato da centinaia di guerre diffuse ovunque sul pianeta, alimentate dalla folle corsa al riarmo globale, la via della costruzione della pace con mezzi pacifici non rientra più solo tra le opzioni etiche, bensì rappresenta -per il presente e per il futuro- l’unica opzione realistica contro l’autodistruzione: “metteremo fine al genere umano, o l’umanità saprà rinunciare alla guerra?” (Einstein-Russell).
Quindi ora è il momento che le Istituzioni internazionali si assumano la responsabilità di lavorare per fermare la guerra, per proteggere veramente le popolazioni civili e creare le condizioni per costruire la pace. Non è vero che l’unica opzione possibile sia quella militare. L’alternativa alla guerra esiste nella misura in cui c’è la volontà politica internazionale di costruirla e darle una chance.
A tal riguardo, innanzi tutto, è indispensabile rafforzare il ruolo dell’ONU liberandolo dai condizionamenti degli Stati più potenti e richiamandolo alla coerenza con il proprio mandato istituzionale, ossia “liberare l’umanità dal flagello della guerra” (Carta della Nazioni Unite).
L’ONU e l’Unione Europea -senza subalternità alle logiche di potenza- devono moltiplicare gli sforzi per avviare un negoziato per la pace in cui tutti, a cominciare dalle grandi potenze, siano chiamati ad affrontare e sciogliere i nodi del conflitto in corso in Ucraina.
L’obiettivo primario per un percorso di pace deve riguardare, nell’immediato, il CESSATE IL FUOCO, la definizione di una tregua delle operazioni militari, con la diretta collaborazione delle organizzazioni umanitarie internazionali. A partire dalla quale avviare la mediazione possibile, in cui vince il sangue risparmiato.
Questo accadrà davvero nella misura in cui noi tutti sollecitiamo e pretendiamo ovunque – in Italia, in Europa, nel mondo – che si realizzino politiche attive di pace. Per questo il 2 giugno vogliamo che sia la Festa della Repubblica che ripudia la guerra, in ottemperanza alla Costituzione italiana. Una Repubblica che ripudia la guerra e la sua preparazione e -anziché aumentare le spese militari- imposti coerenti politiche attive di pace come perno della politica nazionale e internazionale.
Disarmo, riconversione sociale delle spese militari, riconversione civile dell’industria bellica, proibizione delle armi nucleari, costruzione della difesa civile non armata e nonviolenta e dei corpi civili di Pace, sono alcuni dei progetti -ragionevoli e realistici- che i movimenti per la pace, il disarmo e la nonviolenza hanno già messo sui tavoli della politica e delle Istituzioni.
Non è difficile realizzarli, sarebbe sufficiente ricordare l’insegnamento del padre del pacifismo europeo e mondiale, il maestro russo Lev Tolstoj, che scriveva: “Come non si può spegnere il fuoco con il fuoco, né asciugare l’acqua con l’acqua, così non si può eliminare la violenza con la violenza”.

Dettagli

Data:
2 Giugno 2022
Ora:
17:30 > 19:30
Categoria Evento:
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Organizzatore

Reggio Emilia per la Pace

Luogo

Parco Cervi
Parco Alcide Cervi
Reggio Emilia,
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