Rete Pace Disarmo e Control Arms: rispettare Trattato ATT, no armi verso confitti e contro la Pace

Rete Pace Disarmo e Control Arms: rispettare Trattato ATT, no armi verso confitti e contro la Pace

La Rete Italiana Pace e Disarmo si associa alla presa di posizione della campagna Control Arms di cui è parte in particolare per una piana condanna dell’invasione militare della Russia in Ucraina, esprimendo grande preoccupazione per l’impatto umanitario possibile.

Esortiamo tutte le parti in conflitto e coloro che forniscono supporto militare a rispettare il diritto internazionale e il diritto umanitario internazionale, con l’obiettivo di ridurre al minimo i danni ai civili. In particolare, Control Arms e rete Italiana Pace e Disarmo chiedono a tutti gli Stati parti di rispettare i loro impegni legalmente vincolanti giuridicamente vincolanti nell’ambito del Trattato sul commercio delle armi (ATT) e a sostenerne l’oggetto e lo scopo primario – ridurre la sofferenza umana.
L’ATT richiede agli Stati parti e ai firmatari di proibire i trasferimenti di armi convenzionali se sono a conoscenza del fatto che verrebbero utilizzate in attacchi diretti contro obiettivi civili o usate per commettere o facilitare altri crimini di guerra.
Prima di autorizzare qualsiasi trasferimento di armi, l’ATT – che l’Italia ha ratificato nel 2013 con voto Unanime del Parlamento – richiede anche agli Stati parte e ai firmatari di valutare il rischio che le esportazioni di armi convenzionali possano minare la pace e la sicurezza, o essere usate per commettere o facilitare gravi violazioni del diritto internazionale umanitario o dei diritti umani. Se esiste un rischio sostanziale di queste conseguenze negative, lo Stato parte non deve autorizzare l’esportazione.
L’incursione militare della Russia in Ucraina ha già portato a violazioni di questo tipo e gravità. Il pieno rispetto dell’ATT è particolarmente critico in questi tempi difficili, per questo motivo Control Arms e Rete Italiana Pace e Disarmo chiedono nuovi sforzi e una costante vigilanza da parte di tutti gli Stati che partecipano al ciclo di trasferimento delle armi – esportazione, transito e trasbordo, importazione e intermediazione – per valutare i rischi e assicurare che nessun trasferimento di armi aggravi i danni ai civili in questo conflitto.