Mozione per la Pace in Ucraina e il Disarmo Nucleare, promossa da “Europe for Peace”

Mozione per la Pace in Ucraina e il Disarmo Nucleare, promossa da “Europe for Peace”

Ordine del Giorno – Mozione per la Pace in Ucraina e il Disarmo Nucleare

Mozione n° ____   presentata in data _____

a iniziativa dei Consiglieri _______

A sostegno del cessate il fuoco in Ucraina, di iniziative per il negoziato e una conferenza internazionale di pace e per percorsi di disarmo nucleare globale

Il consiglio Comunale/l’Assemblea Legislativa Regionale…

PREMESSO CHE:

nel ribadire la propria ferma condanna dell’aggressione all’Ucraina da parte della Federazione russa, prende atto che, a più di un anno dall’inizio del conflitto, il paventato spettro di una guerra prolungata nel bel mezzo dell’Europa è divenuto realtà, con il concreto rischio di una ulteriore escalation che potrebbe davvero contemplare il catastrofico utilizzo di armi nucleari;

sempre da più parti, in Italia come in Europa, seguendo l’esempio che da mesi caratterizza l’impegno di Papa Francesco, sorgono continui appelli alla pace, alla necessità di fermare la guerra e a fare tutto il possibile per scongiurare un conflitto nucleare dalle proporzioni inimmaginabili per la sopravvivenza stessa dell’umanità;

gli effetti devastanti di questa guerra non si limitano a un aumento del pericolo nucleare, ma minano anche gli sforzi globali per combattere il cambiamento climatico, mettono a rischio gli approvvigionamenti da parte dei paesi poveri dei cereali dalla Federazione Russia e dall’Ucraina, determinando il pericolo di nuove carestie ed emergenze alimentari;

gli effetti della guerra sulle popolazioni civili sono drammatici con la perdita di migliaia di vite umane, con la fuga di milioni di cittadini ucraini dalle loro case verso altri paesi, con la distruzione delle città e di siti industriali, con l’interruzione dei servizi idrici e di erogazione dell’elettricità, con la sospensione dei percorsi scolastici per gli studenti; con la perdita di milioni di posti di lavoro e l’interruzione delle attività economiche;

gli obiettori di coscienza e coloro che si oppongono alla guerra vengono perseguitati, incarcerati, privati dei loro diritti;

oltre alla primaria necessità di fermare i tragici spargimenti di sangue e la distruzione di intere città in Ucraina, esiste l’esigenza di porre riparo alle gravissime ricadute di ordine economico e sociale che la guerra sta producendo in Europa e in Italia a causa dell’insostenibile impennata dei costi dell’energia e di molte materie prime, nonché per il blocco delle esportazioni verso un mercato fondamentale come quello russo già messe in difficoltà negli ultimi anni dalle sanzioni internazionali;

oggi l’invio di armi sempre più pesanti non solo non accelera la fine del conflitto e l’avvio di un tavolo di pace, ma, al contrario, alimenta il concreto rischio di una catastrofe, anche nucleare e sembra ormai avere come unico scopo il sostegno all’industria militare attraverso l’incremento della spesa bellica, con l’Italia che dall’inizio del conflitto ha già speso circa un miliardo di euro per invio di armamenti all’Ucraina;

da tutte le rilevazioni d’opinione, la maggioranza della popolazione italiana è contraria alla guerra e le mobilitazioni promosse da Europe for Peace hanno espresso una grande partecipazione della società italiana contro la guerra e a favore del cessate il fuoco;

la presenza negli arsenali e la diffusione di armi nucleari rappresenta ancora oggi una delle più grandi minacce alla pace e alla sicurezza internazionale;

l’Italia ha ratificato nel 1975 il Trattato di Non Proliferazione (TNP) che impone a tutti gli Stati parte di impegnarsi per realizzare il disarmo nucleare totale e globale e aderisce al TNP in qualità di Stato non dotato di armamenti nucleari, essendosi impegnata a non costruirne né a procurarsene in alcun modo;

sebbene gli accordi sul disarmo nucleare concordati tra le grandi potenze abbiano portato nei decenni allo smantellamento di decine di migliaia di armi nucleari, negli ultimi anni le operazioni di eliminazione sono talmente rallentate che, oltre 30 anni dopo la fine della Guerra Fredda, rimangono ancora negli arsenali circa 13.000 armi nucleari;

il Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari è stato negoziato ed adottato con il voto positivo di 122 Stati il 7 luglio 2017: aperto alla firma il 20 settembre 2017 ha raccolto al momento la firma di oltre 85 Stati. Lo strumento di ratifica del 50° Stato è stato depositato alle Nazioni Unite il 24 ottobre 2020, per cui il Trattato è entrato in vigore il 22 gennaio 2021;

l’adesione al Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari è fondamentale per costruire la politica di pace contribuendo così sia un’azione che contribuisce a promuovere il dialogo e la diplomazia, lasciandosi alle spalle la logica obsoleta della deterrenza nucleare fondata sulla sfiducia reciproca;

l’entrata in vigore del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari potrà rafforzare la costruzione del paradigma di sicurezza internazionale costruito sulla multilateralità, sugli accordi per il disarmo, sulla sicurezza umana, che anche l’Italia in tante altre occasioni ha sostenuto;

IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE/IL SINDACO:

1. a sollecitare la Presidenza del Consiglio dei Ministri affinché il governo italiano si attivi nei confronti dell’Unione Europea, delle Nazioni Unite – e degli altri paesi attivi nella ricerca del cessate il fuoco – per una soluzione diplomatica che preveda l’immediata cessazione di ogni attività bellica e l’avvio, sotto il coordinamento della stessa Unione e delle Nazioni Unite, di un tavolo negoziale tra Russia e Ucraina con lo scopo di ripristinare il rispetto del diritto internazionale, dei diritti umani e perseguire una pace stabile e duratura nell’intera area interessata dal conflitto.

2. a chiedere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di dare asilo e protezione  e riconoscere lo status di rifugiato politico agli obiettori di coscienza e disertori dei paesi coinvolti;

3. a sostenere – nella consapevolezza che va posta fine all’attuale escalation e che non esiste nessuna soluzione militare del conflitto – le iniziative della coalizione Europe for Peace – sia in ambito italiano che europeo (come la prossima conferenza di pace a Vienna del 10 e 11 giugno) – per il cessate il fuoco, il negoziato tra le parti, la convocazione di una conferenza internazionale di pace;

4. a sostenere e rafforzare tutte le iniziative umanitarie a favore delle popolazioni civili – incluse l’accoglienza dei profughi e dei rifugiati – con particolare riferimento a quelle – come le carovane di pace – promosse dalla coalizione di associazioni sotto la sigla “Stop the War” con l’invio di aiuti e la fornitura di assistenza alle popolazioni dell’Ucraina; a partecipare alla prossima marcia per la pace da Perugia ad Assisi del prossimo 21 maggio 2023;

5. a promuovere l’adesione dell’Italia al Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari sostenendo le iniziative per il disarmo nucleare promosse dalla società civile, in particolare aderendo alla Campagna “Italia, Ripensaci” (promossa da Rete Italiana Pace e Disarmo e dalla campagna Senzatomica), all’Appello delle Città (Cities’ Appeal), promosso in tutto il mondo dalla International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (Premio Nobel per la Pace 2017) ed all’appello “Per una Repubblica libera dalla Guerra e dalle armi nucleari” promosso dalle realtà cattoliche italiane.

 

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NB si prega di trasmettere i Documenti approvati a campagne@retepacedisarmo.org al fine di tenere traccia di tutte le adesioni

 

Trovate qui la versione PDF di questa Bozza di Mozione