La Campagna “Stop Killer Robots”

La Campagna “Stop Killer Robots”

La tecnologia dovrebbe essere usata per dare potere a tutte le persone, non per ridurci – a stereotipi, etichette o solo un modello di 1 e 0.

Con la crescente disumanizzazione digitale, la coalizione Stop Killer Robots lavora per garantire il controllo umano nell’uso della forza. La nostra campagna chiede una nuova legge internazionale sull’autonomia nei sistemi d’arma.

Formata nell’ottobre 2012 e lanciata pubblicamente nel 2013, la Campagna opera a livello globale con oltre 180 organizzazioni partner. Una voce unita con effetti nazionali, regionali e internazionali. Siamo una squadra vibrante e inclusiva che guida il cambiamento per proteggere la nostra umanità condivisa per il futuro.

Stop Killer Robots è guidata da un comitato direttivo di ONG selezionato dai membri della Campagna, che ne costituisce il principale organo direttivo e decisionale. È composto da quattro ONG internazionali, una rete di ONG regionali e quattro ONG nazionali che lavorano a livello internazionale. Lo staff internazionale supporta il lavoro dei nostri membri e la nostra azione internazionale. 

Non ci aspettavamo che una Campagna per fermare i robot assassini fosse necessaria nel mondo – ma lo è.

Le nostre vite stanno diventando sempre più automatizzate, dalle case intelligenti alla pubblicità mirata al controllo dei passaporti “self-service”… Tecnologie come il riconoscimento facciale e molte altre forme di intelligenza artificiale sono state introdotte ‘silenziosamente’ e si stanno gradualmente integrando nella nostra vita quotidiana con implicazioni sia positive che negative per le persone di tutto il mondo.

Che cosa ha a che fare tutto questo con i robot assassini?

All’estremità più estrema dello spettro della crescente automazione si trovano le armi autonome o robot killer. L’autonomia nella tecnologia ha bisogno di una regolamentazione perché Governi e aziende stanno sviluppando armi che automatizzano la decisione di usare la forza. Queste tecnologie disumanizzano le persone, ci riducono a stereotipi – dati da elaborare. Un controllo umano significativo dovrebbe essere centrale nel nostro rapporto con la tecnologia e il ruolo che gioca nelle nostre vite. Abbiamo bisogno di valorizzare le persone, in tutte le nostre complessità e umanità – fermare i robot killer è quindi essenziale.

Una spinta globale

Vogliamo costruire un mondo che rifiuti i sistemi che riducono le persone viventi a serie di dati, da profilare automaticamente e da sottoporre a scelte con la forza. Quando si tratta di disumanizzazione digitale – in particolare per i sistemi di armi che prendono di mira le persone – abbiamo bisogno di “meno autonomia, più umanità”. Possiamo agire ora per tracciare una linea morale, ed evitare che i pregiudizi sui dati inerenti alla maggior parte delle tecnologie diventino ulteriormente radicati o prevalenti nei conflitti, nel controllo delle frontiere, nelle azioni di polizia e altro ancora. Abbiamo l’opportunità di cambiare il corso della storia. La possibilità di prevenire una nuova evoluzione della guerra e dell’automazione della violenza statale.

Ma per scongiurare un futuro di uccisioni autonome abbiamo bisogno di un’azione collettiva che possa spingere nella giusta direzione i decisori politici. Stop Killer Robots è una coalizione globale in continua crescita di organizzazioni della società civile che lavorano insieme per prevenire la disumanizzazione digitale, costruire una società migliore e superare le disuguaglianze e i sistemi di oppressione. Ma la campagna Stop Killer Robots non è solo nostra, siamo parte di un movimento condiviso parte di uno sforzo globale per riconoscere l’impatto della tecnologia che creiamo e la nostra responsabilità di assicurare che sia usata entro limiti e con responsabilità. Siamo orgogliosi di lavorare con scienziati, attivisti, leader politici e istituzionali per contrastare la disumanizzazione digitale e per fermare i robot assassini.

 

La nostra visione e i nostri valori

I sistemi d’arma sono sempre più in grado di utilizzare la programmazione informatica e i sensori per identificare e selezionare gli obiettivi, avvicinandoci all’esistenza di macchine che prendono decisioni su chi uccidere. Allo stesso tempo tutte le nostre vite sono influenzate dalla crescente influenza dell’elaborazione informatica e del pensiero algoritmico, che modella le nostre interazioni nel mondo e i risultati a nostra disposizione.

Questi sviluppi tecnologici ci mettono in guardia sulla necessità di aggrapparci ai fondamenti dell’umanità e di valutarci a vicenda non attraverso il calcolo ma attraverso la comprensione.

Visione

La Campaign to Stop Killer Robots lavora per un mondo:

  • in cui si deve rispettare la dignità intrinseca dell’altro
  • in cui tutti ci assumiamo la responsabilità di come le nostre scelte riguardanti la tecnologia cambiano le relazioni tra di noi, individualmente e collettivamente
  • in cui la tecnologia sia sviluppata e usata per promuovere la pace, la giustizia, i diritti umani, l’uguaglianza e il rispetto della legge
  • in cui le persone lavorano insieme, come attivisti, per costruire una società migliore e superare le disuguaglianze e i sistemi di oppressione.

È un mondo che rifiuta l’automazione dell’uccisione e promuove invece il principio del controllo umano sulle tecnologie emergenti che influenzano le nostre vite, i nostri mezzi di sostentamento e le relazioni reciproche.

Obiettivi

Verso questa visione, cerchiamo di:

  • costruire e rafforzare le norme sociali che rifiutano l’uccisione autonoma da parte delle macchine in guerra, nelle attività di polizia, nel controllo delle frontiere e in altre circostanze
  • esigere un controllo umano significativo, che assicuri responsabilità e controllo, in qualsiasi uso della forza
  • contrastare la disumanizzazione digitale e proteggere i diritti umani, ora e in futuro
  • rafforzare l’evidenza del fatto che siamo individualmente e collettivamente responsabili dello sviluppo e della formazione delle tecnologie che inquadrano l’interazione tra noi
  • sfidare le disuguaglianze e le oppressioni nella società che sono riprodotte o esacerbate attraverso la tecnologia.

Per perseguire questi obiettivi, stiamo lavorando per uno strumento legale internazionale che proibisca le macchine che determinano chi uccidere e richieda un controllo umano significativo sull’uso della forza.

Valori e principi

  • Crediamo nella dignità intrinseca di tutte le persone, nella vita e nella morte.
  • Crediamo nell’uguaglianza e nel diritto di controllare la propria identità liberi da strutture di discriminazione sulla base di razza, sesso, abilità, sessualità, stato socio-economico e altre etichette.
  • Rispettiamo la diversità degli individui e delle comunità, e crediamo che questa diversità non debba essere ridotta a etichette fisse e a valori fissi, ma debba informare e sfidare attivamente il nostro spazio etico condiviso.
  • Crediamo nel perseguire soluzioni nonviolente ai problemi, e nell’usare la cooperazione, la negoziazione e l’attivismo per costruire le risposte sociali che sono necessarie, non semplicemente convenienti.
  • Promuoviamo la legge come un processo sociale, creato dalle persone per le persone, e che richiede un impegno sociale al fine di garantire che funzioni per assistere i vulnerabili e non i già potenti. – Promuoviamo l’empowerment delle persone come autori e controllori della tecnologia e resistiamo alla meccanizzazione delle nostre relazioni reciproche, come individui e attraverso strutture politiche.

 

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