Nuovi dati sulla spesa militare mondiale 2020: crescita del 2,6% e sfiorati i 2.000 miliardi di dollari
Il SIPRI di Stoccolma (Istituto di studi sulla Pace tra i più prestigiosi al mondo) ha diffuso le sue nuove stime sulla spesa militare mondiale: i dati così elaborati sono molto utili soprattutto per valutare i trend di medio periodo della spesa militare e per poter effettuare comparazioni tra diverse regioni e Paesi, derivando da una metodologia in grado di rapportare le cifre all’unico standard del Dollaro USA (anche se ovviamente non è possibile una ulteriore “correzione” determinata dal diverso potere d’acquisto).
Per evidenti ragioni di accesso ai dati e di impossibilità di conoscere approfonditamente tutte le pieghe di bilancio di ogni singolo Stato le cifre possono differire da quelle di analisi più specifiche “nazionali” (succede anche per l’Italia), ma essendo basate su solida metodologia e un definizione precisa e chiara (la stessa ad esempio adottata dall’Osservatorio Mil€x) ne descrivono correttamente le tendenze anche e soprattutto – come già detto – in relazione ad altri Paesi e quindi come criterio di confronto.
Tutto ciò premesso ecco dunque quali sono le novità contenute nel Rapporto SIPRI sulla Spesa Militare relativa al 2020.
Le spese militari mondiali sono aumentate nel 2020 del 2,6% in termini reali (+9,3% nell’ultimo decennio) e sono ora stimate ad una cifra complessiva di 1.981 miliardi di US$. I primi 10 paesi per spesa militare nel 2020 sono i seguenti (viene esplicitata anche la variazione percentuale rispetto al 2019).
La spesa militare degli Stati Uniti è aumentata per il terzo anno consecutivo: nel 2020 rimangono di gran lunga al vertice della classifica, con il 39% della spesa globale. Le spese militari della Cina sono aumentate per il 26° anno consecutivo (+76% nel decennio 2011-20) ed anche India e Russia registrano una crescita. Il calo registrato dall’Arabia Saudita è stato il maggiore in termini percentuali tra i primi 15 paesi della lista, con il Regno Unito ha ottenuto nel 2020 la quinta posizione. I primi 15 paesi per spesa militare hanno raggiunto la cifra complessiva di 1.603 miliardi di dollari pari all’81% del totale.
Le spese militari dei Paesi europei sono aumentate del 4,0% rispetto al 2019. L’Europa centrale (+6,0%) e l’Europa occidentale (+3,9%) hanno entrambe aumentato la loro spesa militare probabilmente a causa di una continua minaccia percepita nei confronti della Russia. In Europa orientale l’aumento è stato del 3,4% principalmente a causa dell’aumento della spesa di Mosca.
La spesa militare degli stati del Medio Oriente per i quali il SIPRI ha raccolto dati disponibili è diminuita del 6,5%.
La spesa complessiva di tutti gli Stati membri della NATO è stata di circa 1.103 miliardi di US$ pari al 56% della spesa militare globale. Sei dei 15 paesi con più alta spesa militare sono membri della NATO: Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia, Italia e Canada. Insieme, questi sei hanno rappresentato il 90% (circa 995 miliardi di dollari) della spesa totale della NATO e il 50% della spesa militare globale. La spesa complessiva dei 27 Paesi membri dell’Unione Europea è stata di 232,8 miliardi di dollari (in crescita del 4,6% rispetto al 2019 e in crescita del 24,5% rispetto al 2014).
L’Italia rimane nella “top 5” europea per spesa militare (dietro Russia, Regno Unito, Germania e Francia) arrivando alla undicesima posizione globale con una spesa per il 2020 che il SIPRI stima in 28,9 miliardi di dollari (+ 7,5% rispetto al 2019) corrispondenti a 25,4 miliardi di euro.
Il quadro di lettura di base è dunque quello di una crescita decisa delle spese militari italiane dopo un periodo di relativa stasi fino al 2019, con un aumento sostanziale nel 2020.
Un trend che (al di là delle differenze in valore assoluto già spiegate con un differente accesso ai dati e ricostruzione delle stime, oltre che dal cambio di valuta) si allinea alle valutazioni specifiche e approfondite sull’Italia presenti nel recente Comunicato Stampa dell’Osservatorio Mil€x (che ha già stimato la spesa previsionale 2021)