Il TPNW è fulcro del disarmo nucleare: l’Italia partecipi al percorso
Nota di risposta al Comunicato del Ministero degli Esteri sull’entrata in vigore del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari TPNW
Nella giornata di ieri, a seguito della entrata in vigore del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW), il Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale ha rilasciato una nota ufficiale ribadendo la posizione dell’Italia in merito al tema del disarmo nucleare.
La Rete italiana Pace e Disarmo e Senzatomica, organizzazioni promotrici di “Italia, ripensaci” e partner italiani della Campagna internazionale ICAN, considerano positivo che la Farnesina ribadisca di “condividere pienamente l’obiettivo di un mondo libero da armi nucleari” e soprattutto esprima apprezzamento per “il ruolo della società civile nel sensibilizzare sulle conseguenze catastrofiche dell’uso delle armi nucleari”.
Anche le nostre organizzazioni considerano che l’eliminazione delle armi nucleari sarà possibile solo con il coinvolgimento di tutti i Paesi del mondo (compresi quelli “nucleari”), ma ribadiscono il contributo positivo in tal senso fornito dal percorso del TPNW. Dissentiamo dunque dall’interpretazione del Ministero degli Esteri per cui il Trattato TPNW appena entrato in vigore avrebbe avuto un effetto negativo sugli strumenti di disarmo multilaterale. Il TPNW ha avuto invece il merito di riattivare percorsi di disarmo ormai da troppo tempo in stallo e consideriamo un’occasione mancata l’assenza dell’Italia e di molti suoi alleati “non nucleari” dal dibattito che ha portato alla sua adozione.
Negli ultimi anni non sono certo stati gli sforzi della società civile, che pure non può esimersi dal continuare a condannare l’esistenza di armi inumane e indiscriminate come le testate nucleari, a polarizzare il dibattito in seno alla comunità internazionale. Piuttosto lo smantellamento del quadro di dispositivi legati al disarmo multilaterale è derivato da scelte infauste dell’Amministrazione Trump, con la dissoluzione di Trattati fondamentali come l’INF e il JCPOA e i ritardi sul New START.
Ribadiamo la nostra convinzione per cui un ruolo cruciale nella concretizzazione del disarmo nucleare sia nelle mani degli Stati “non nucleari” come l’Italia, da realizzarsi tramite una partecipazione responsabile e propositiva al percorso del TPNW e cercando di coinvolgere i propri alleati “nucleari” nelle iniziative internazionali per il disarmo. Iniziative per le quali, è opportuno ricordarlo, la grande maggioranza dei Paesi si è impegnata attraverso la ratifica del Trattato di non-proliferazione (NPT) e in particolare del suo Articolo VI.
Ancora una volta ci rendiamo disponibili ad un confronto aperto e franco su questi temi con il Governo e il Parlamento per stimolare una partecipazione costruttiva dell’Italia a tali sforzi multilaterali che metta al primo posto le questioni di carattere umanitario, fondamentali quando si discute delle armi più distruttive ed inumane della storia, a cui occorre subordinare – armonizzandole – le esigenze di sicurezza nazionale e stabilità internazionale.
In tal senso rinnoviamo l’invito all’Italia per una partecipazione come Stato “osservatore” alla Prima Conferenza degli Stati Parte del Trattato TPNW che si dovrà svolgere entro gennaio 2022, con la prospettiva di un avvicinamento graduale alle misure previste dal Trattato prima fra tutte quella relativa all’assistenza alle vittime delle armi nucleari e degli esperimenti ad esse correlati.