Act on it ICAN Forum: ad Oslo due giorni di lavoro per il disarmo nucleare

Act on it ICAN Forum: ad Oslo due giorni di lavoro per il disarmo nucleare

Un riassunto degli incontri, dei dibattiti, delle riflessioni e delle proposte che hanno animato il Forum “Act on it!” di Oslo, organizzato dalla International Campaign to Abolish Nuclear Weapons e da ICAN Norge. E a cui hanno preso parte rappresentanti della campagna “Italia, ripensaci” promossa da Senzatomica (da cui è tratto il presente testo) e da Rete Italiana Pace e Disarmo

 

 

Il 9 e il 10 marzo 2023 si è tenuto il Forum di ICAN (Campagna Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari) dal titolo “Act on it” organizzato ad Oslo da ICAN e ICAN Norway. Attivisti, esperti, e giovani si sono confrontati su come creare una società libera dalla paradossale minaccia della deterrenza nucleare e su come arrivare ad un mondo libero dalle armi nucleari attraverso il Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW).

 

Apertura del Forum

Daniel Högsta, Interim Executive Director di ICAN, ha aperto il Forum con Maja Fjellvær Thompson, Coordinatrice del Forum e advisor del IPPNW Norway (in foto di copertina). E’ stata ricordata la prima Conferenza sull’Impatto Umanitario organizzata dal Governo Norvegese nel 2013 ad Oslo. L’approccio al disarmo nucleare basato sull’impatto umanitario è stato fondamentale per arrivare alla creazione del TPNW nel 2017 e alla sua entrata in vigore nel 2021. Dopo 10 anni, il movimento per il disarmo nucleare ha il supporto di sempre più stati, oltre che della società civile e delle persone comuni. Il modo migliore di contrastare le guerre in atto è di unirci come movimenti e agire in ogni stato per un mondo un mondo libero da armi nucleari.

 

Izumi Nakamitsu is a Under-Secretary-General and the High Representative for Disarmament Affairs.

Izumi Nakamitsu, High Representative for Disarmament Affairs, ha definito il TPNW il più importante risultato dell’approccio basato sull’impatto umanitario. Izumi Nakamitsu ha incoraggiato i presenti ad intraprendere sempre più sforzi per trasformare il pericolo crescente della minaccia nucleare, inoltre è stata sottolineata l’importanza di coinvolgere nel dibattito sia gli Stati Parti del Trattato che gli stati che ancora non hanno aderito al trattato.

 

Il taboo nucleare

Nina Tannenwald è Visiting Professor of International Studies presso la Diplomatic Academy of Vienna. 

 

Nina Tannenwald, Fulbright Visiting Professor di Studi Internazionali presso l’Accademia Diplomatica di Vienna, ha approfondito il concetto di nuclear taboo. Dal 1945, dopo lo sgancio a Hiroshima e Nagasaki, le bombe nucleari non sono più state utilizzate, da allora si è stabilito un tabù nucleare, che è frutto di interessi strategici, ma anche del lavoro di sensibilizzazione portato avanti dalle campagne della società civile attive fin dagli anni ‘50 in tutto il mondo che hanno posto al centro del dibattito l’immoralità di queste armi. Se fino a pochi anni fa il tabù nucleare era considerato alla stregua di una prassi internazionale di non-uso delle armi nucleari, dal 2017 esso è stato codificato nel diritto internazionale grazie al TPNW, trovando una sua collocazione in una fonte normativa.

 

Guardare indietro per guardare avanti: L’impatto dell’iniziativa umanitaria

Panel su Impatto Umanitario

Il movimento per porre fine alle armi nucleari ha raggiunto molti risultati dalla prima Conferenza Intergovernativa sulle Conseguenze Umanitarie di queste armi nel 2013, che ha dato il via a una serie di conferenze simili. Nel panel moderato da Magnus Løvold, che ha guidato la strategia, la politica e il coordinamento di ICAN fino al 2015, abbiamo ripercorso gli ultimi 10 anni e analizzato perché questo approccio è importante e fa la differenza.

L’Iniziativa umanitaria ha cambiato profondamente il discorso internazionale sul disarmo nucleare. Allontanandosi dalla concezione di sicurezza degli Stati basata sulla deterrenza, l’argomentazione umanitaria ha cambiato la prospettiva e ha messo al primo posto gli impatti umanitari delle armi nucleari.

I relatori sono stati: Steffen Kongstad, che ha lavorato nel Servizio estero norvegese dal 1980 al 2022; Patricia Lewis, che dirige il programma di sicurezza internazionale di Chatham House ed è direttrice di ricerca per i conflitti, la scienza e la trasformazione; Peter Herby, consigliere per le armi della Croce Rossa norvegese.

 

Nuclear sharing: reliquia della Guerra Fredda e insicurezza europea

Panel su Nuclear Sharing

L’accordo di condivisione nucleare della NATO – che continua dai tempi della Guerra Fredda – prevede lo stazionamento di armi nucleari statunitensi in quattro paesi europei NATO: Italia, Germania, Paesi Bassi e Belgio. Gli USA sono attualmente l’unico Paese a stazionare testate nucleari fuori dal proprio territorio.

Nella sessione era presente Francesco Vignarca, coordinatore delle campagne di Rete Italiana Pace e Disarmo, che insieme a Senzatomica ha lanciato la mobilitazione “Italia, ripensaci” per far avvicinare sempre di più l’Italia a percorsi verso il TPNW.

I quattro relatori provenienti dai paesi con il nuclear sharing si sono confrontati sulle rispettive campagne che promuovono il TPNW e hanno constatato quanto sia prioritario il coinvolgimento dell’opinione pubblica per far emergere una vera ondata di cambiamento e cooperazione verso il disarmo nucleare.

 

Capire l’eredità nucleare: gli esperimenti nucleari e i loro effetti nel tempo

Panel su test nucleari

I risultati dell’uso e dei test nucleari sono devastanti e di lunga durata, con migliaia di vite colpite e vaste aree contaminate. Per molti, in particolare per le popolazioni indigene, il loro stile di vita è stato cambiato per sempre. Alimzhan Akhmetov, direttore fondatore dell’organizzazione non governativa Center for International Security and Policy, lavora in Kazakistan a contatto con le famiglie colpite dai test e ci ha riportato le loro esperienze di sopravvissuti.

Mary Olson ha fondato e dirige il Gender and Radiation Impact Project, progetto di ricerca sulla relazione tra sesso biologico e i danni da radiazioni. Gli studi riportano che per ogni due uomini che sviluppano il cancro a causa dell’esposizione alle radiazioni ionizzanti, tre donne si ammalano di questa malattia; mentre, a parità di condizioni nella fascia di età 0-5 anni, si ammalano due bambini contro quattro bambine (fonte per approfondire https://www.genderandradiation.org).

ICAN, racconta Alicia Sanders-Zakre (coordinatrice delle politiche e delle ricerche), ha lanciato una nuova mappa interattiva per scoprire le zone colpite dai test nucleari attraverso testimonianze personali e storie di attivismo per la giustizia (fonte per approfondire https://www.nucleartestimpacts.org).

 

Il dibattito nucleare attuale e la politica ambigua

Nel 2022, tra un dibattito pubblico teso, minacce nucleari, tensioni crescenti e un aumento del rischio di conflitto nucleare, il TPNW ha preso forma e guidato un movimento globale e inequivocabile contro le armi nucleari.

Ancora di più dopo le recenti minacce di uso delle armi nucleari, non è più possibile nascondere il pericolo concreto che questi armamenti rappresentano per la società. Su questo sfondo oscuro, la società civile, gli Stati e i cittadini di tutto il mondo hanno lavorato per delegittimare e stigmatizzare le minacce nucleari.

In questa sessione, moderata da Florian Eblenkamp (ICAN), sono state sviscerate le terribili conseguenze delle minacce nucleari e della deterrenza nucleare. I relatori di questa sessione sono stati: Yelyzaveta Khodorovska, laureanda in Relazioni internazionali presso l’Università nazionale di Odessa, Ucraina; Gabriella Irsten, responsabile del settore pace sostenibile e sicurezza umana presso la Società svedese per la pace e l’arbitrato; Franziska Stärk, ricercatrice nel programma di controllo delle armi e tecnologie emergenti presso l’Istituto per la ricerca sulla pace e la politica di sicurezza dell’Università di Amburgo (IFSH).

 

Daniel Högsta, fine prima giornata

Daniel Högsta 

 

Daniel Högsta, direttore esecutivo ad interim di ICAN, ha incoraggiato i partecipanti a prendere consapevolezza di tutta la strada fatta finora. Fino a qualche anno fa l’idea che potesse esistere un trattato internazionale che mettesse al bando le armi nucleari sembrava un’utopia irrealizzabile. Oggi, invece, il TPNW è in vigore e sempre più Stati lo stanno ratificando. Per questo adesso è il momento giusto per il disarmo nucleare. Tutto questo è frutto dell’effetto ICAN: credere fermamente che il disarmo nucleare è possibile!

 

Visita al Municipio di Oslo e incontro con la Sindaca

 

La sindaca di Oslo Marianne Borgen e Daniel Högsta

Il primo giorno si è concluso con la visita al presso il municipio di Oslo. Siamo stati accolti dalla Sindaca Marianne Borgen, da sempre sostenitrice del disarmo nucleare e della TPNW. La sala d’ingresso del municipio è anche la location che a dicembre di ogni anno ospita la cerimonia di consegna del Premio Nobel per la Pace, la stessa che nel 2017 ha celebrato la premiazione di ICAN.

 

Sala di premiazione del Premio Nobel per la Pace presso il Municipio di Oslo.

 

Giovani politici e il disarmo nucleare

Panel Giovani Politici

In tutto il mondo, giovani coinvolti nei processi politici dei propri paesi si stanno facendo avanti per responsabilizzare i partiti. I giovani svolgono un ruolo cruciale nel lavoro per cambiare la politica nucleare, creando nuove narrative e sfidando lo status quo delle armi nucleari.
In questo panel erano presenti giovani rappresentanti del mondo politico di Norvegia, Germania e Belgio che si sono confrontati insieme per trovare strade comuni per influenzare la politica e portare avanti azioni concrete per sostenere il TPNW.

 

Nuclear Weapons Ban Monitor 2022

Nuclear Weapons Ban Monitor 2022

In questa sessione, Grethe Lauglo Østern, Norwegian People’s Aid, ha presentato i risultati del Nuclear Weapons Ban Monitor 2022. Questo report raccoglie le ricerche più recenti sugli arsenali nucleari del mondo e su quali Stati agiscono in conformità con il TPNW e quali no.

Il Nuclear Weapons Ban Monitor traccia i progressi verso un mondo senza armi nucleari, evidenzia le attività che impediscono alla comunità internazionale di compiere i progressi necessari verso il disarmo nucleare e analizza le sfide principali. Dal 2017 gli arsenali nucleari stanno lentamente crescendo, e ad oggi esistono 9.440 testate nucleari pronte ad essere utilizzate. Tuttavia, la coscienza collettiva sta cambiando e una nuova strada di speranza si sta aprendo: il 70,6% degli Stati membri ONU supporta il TPNW. Il prossimo obiettivo da raggiungere è quello di avere altri 4 Stati firmatari, e ottenere così che il 50% degli Stati membri ONU aderisce al TPNW (per approfondire https://banmonitor.org).

 

Il denaro dietro le idee nucleari

Il denaro dietro le idee nucleari

I nove Stati dotati di armi nucleari spendono enormi risorse per le armi nucleari. I produttori di armi nucleari e i governi che sostengono la deterrenza spendono milioni in think tank che sviluppano analisi e ricerche sulle politiche nucleari. Susi Snyder, coordinatrice del programma di ICAN, ha riportato I risultati dell’ultimo report Don’t Bank On the Bomb, secondo il quale 82,4 miliardi di dollari sono spesi ogni anno dalle nove potenze nucleari, che equivalgono a 147.000 dollari al minuto.

Il dibattito si è incentrato sui maggiori costruttori di armi nucleari e sul rapporto tra bombe atomiche e think tank, ossia istituti – tendenzialmente indipendenti – che si occupano di analisi delle politiche pubbliche.

Kjølv Egeland è ricercatore presso il Centro di studi internazionali di Sciences Po a Parigi e borsista dell’Accademia norvegese di diritto internazionale. Secondo la sua ricerca, il 90% dei think tank accettano finanziamenti da Stati nucleari o Stati sotto l’ombrello nucleare, mentre quasi il 60% accetta finanziamenti da aziende nell’industria delle armi nucleari.

 

Costruire un movimento delle persone comuni: Come, perché e dove iniziare

Panel Youth4tpnw

Abbiamo partecipato al panel organizzato da Youth for TPNW, dedicato al valore e all’importanza delle campagne guidate dalle persone comuni e dalla società civile. È stata un’occasione per sentire esperienze di attivismo realizzate in contesti geografici e culturali differenti (dal Regno Unito, all’Ucraina, all’Africa), con un particolare interesse sul ruolo dei giovani. È cruciale, inoltre, che le campagne che supportano il disarmo nucleare creino una rete di collaborazione con campagne che si occupano di altre tematiche, quali la tutela dell’ambiente, le questioni di genere e così via.

 

Verso la seconda Conferenza degli Stati parti (2MSP)

La seconda Conferenza degli Stati parti (2MSP) si terrà a New York nella settimana del 27 novembre 2023, presso la sede delle Nazioni Unite e sarà presieduto dal Messico.

Nella giornata conclusiva della 1MSP, gli Stati parti hanno concordato un piano d’azione di 50 punti che gli Stati parti si impegnano a perseguire. Il piano d’azione prevede l’istituzione di gruppi di lavoro per la supervisione e l’attuazione delle azioni prima del secondo incontro. Questo include l’art. 4, che riguarda la verifica dell’eliminazione irreversibile dei programmi di armi nucleari; gli art. 6 e 7 sulle disposizioni relative all’assistenza alle vittime, al risanamento ambientale e alla cooperazione internazionale; e l’art. 12 sull’universalizzazione del Trattato.

Inoltre, grazie al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, è stato istituito un nuovo gruppo di scienziati di spicco provenienti da tutto il mondo che studierà questioni chiave per far progredire il disarmo nucleare e comprendere meglio i rischi delle armi nucleari e le loro conseguenze. La seconda Conferenza degli Stati parti sarà l’occasione per coinvolgere proprio quegli Stati che non fanno parte del TPNW, per mostrare loro che le strade verso il disarmo nucleare sono percorribili e che il Trattato ha un vero impatto sulla società.

 

Ringraziamenti

Ringraziamo ICAN e ICAN Norway per aver organizzato il Forum e tutte le persone con cui abbiamo dialogato in questi due giorni intesi e ricchi di valore. Torniamo in Italia ancora più determinati a lavorare per la ratifica del TPNW da parte del nostro Paese e per creare un mondo libero da armi nucleari.