In partenza per l’Ucraina la quinta Carovana di Pace “Stop The War Now”, con il sostegno di Rete Pace Disarmo
È partita questa mattina da Padova, dopo una conferenza stampa in Prato della Valle (con gli interventi di Giampiero Cofano, coordinatore della rete “Stop the War Now”, Francesca Benciolini, Assessora alla Pace del comune di Padova, Marco Mascia, direttore del Centro per i Diritti Umani dell’Università di Padova) la quinta Carovana di Pace “Stop The War Now” diretta in Ucraina.
Coinvolti in questo viaggio oltre 150 i volontari di numerose organizzazioni della società civile italiana, che si recheranno nel Paese martoriato dalla guerra per portare aiuto concreto alla popolazione civile e un messaggio di Pace e Nonviolenza. I 30 mezzi in partenza porteranno in Ucraina 20 generatori di corrente e un totale di 20 tonnellate di aiuti umanitari, raggiungendo le zone assediate ad un passo dal fronte della guerra e la missione permanente dei volontari a Mykolaiv coordinata dall’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII.
La Rete Italiana Pace e Disarmo è parte attiva dell’iniziativa di “Stop The War Now” fin dalla nascita di questa esperienza di azione nonviolenta, che proprio un anno fa – il 2 aprile 2022 – arrivò per la prima volta in Ucraina mantenendo poi un costante flusso di aiuti e di sostegno alla popolazione civile. “Siamo parte della Carovana di Pace di StopTheWarNow per condividere questa esperienza civile nonviolenta di pace, incontrando le vittime di questa insensata guerra e sostenendo i sindacati che stanno assistendo gli sfollati interni, in particolare le famiglie che vivevano nelle città distrutte dalla guerra – afferma Sergio Bassoli, coordinatore dell’Esecutivo di Rete Pace Disarmo, in partenza per l’Ucraina – Doneremo in particolare 5 generatori da 25 KW per garantire energia elettrica in altrettanti centri di accoglienza gestiti dal sindacato FPU: 3000 persone potranno tornare ad avere acqua calda, riscaldamento e pasti caldi… Un grande risultato ottenuto grazie ai fondi raccolti nelle sedi sindacali della CGIL, nei luoghi di lavoro e dai pensionati. Per esprimere una solidarietà vera alle vittime e continuare a chiedere una soluzione politica per fermare la guerra”.
In totale saranno 20 i generatori che verranno consegnati, grazie ai contributi sindacali e anche della Diocesi di Bologna, uno dei quali (da 50KW) destinato ad un ospedale pediatrico di Odessa. Serviranno ad alimentare dissalatori per l’acqua, rifugi anti-aerei e alcuni centri per la distribuzione di aiuti umanitari della Caritas. Aggiungendosi alle 20 tonnellate di aiuti umanitari preparati grazie all’apporto di ciascuna delle 180 sigle che hanno aderito a “Stop The War Now”.
“Come rete proponiamo un esempio di presenza civile nonviolenta: non porteremo armi, ma aiuti concreti e un segno di fratellanza. Nella società civile è viva infatti la voglia di abitare il conflitto, andando a condividere la vita con le persone coinvolte in una guerra che non hanno scelto – sottolinea Giampiero Cofano della Comunità Papa Giovanni XXIII, coordinatore della Carovana per la Pace – Chiediamo il dialogo, la riapertura dei negoziati di pace perché purtroppo l’inizio della primavera segna per l’Ucraina un periodo di angoscia: il disgelo porta a una recrudescenza del conflitto”. Ed è per questo che, oggi più che mai, serve mettersi in viaggio per la Pace.
Nel corso delle cinque Carovane “StopThe War Now” sono stati percorsi 1 milione di kilometri per la Pace. Che è cammino e condivisione, non solo un risultato finale.
In totale sono 500 le tonnellate di aiuti umanitari portati, per un controvalore di circa 1 milione di euro. Il trasporto in Italia di 80 bambini orfani di guerra, in una delle prime Carovane, è costato circa 70.000 euro in quanto si è scelto l’aereo come mezzo più sicuro.
Nei mesi di attività della rete “StopThe War Now” sono stati installati 10 dissalatori, ciascuno dei quali può fornire acqua potabile fino a 5.000 persone al giorno, al costo di 25.000 euro ciascuno (totale: 250.000 euro di controvalore).
Nel corso di questa quinta Carovana verranno consegnati diversi generatori: uno da 200 kW per l’Ospedale pediatrico di Odessa (dal valore di 55.000 euro), una trentina da 5kW per i centri di aiuto umanitario, i rifugi, i dissalatori (controvalore complessivo 60.000 euro) e altri 5 generatori da 25 kW per una collaborazione diretta tra sindacati italiani (la CGIL) e ucraini dal valore complessivo di 75.000 euro. Il valore complessivo dei generatori portati in Ucraina da “StopThe War Now” sarà dunque di 190.000 euro.
L’azione congiunta di “StopThe War Now” ha poi permesso alle aderenti di interagire fra di loro per organizzare non solo l’aiuto immediato e diretto, ma anche dei progetti più strutturali e di medio respiro (tra cui uno in corso da 3 milioni di euro), perché la Pace si deve costruire guardando lontano e non solo dando una prima risposta all’emergenza.