La campagna ‘Italia, ripensaci’ alla Conferenza del Trattato contro le armi nucleari a New York: “Esortiamo i Paesi NATO ad aderire al TPNW”

La campagna ‘Italia, ripensaci’ alla Conferenza del Trattato contro le armi nucleari a New York: “Esortiamo i Paesi NATO ad aderire al TPNW”

Intervento di Senzatomica e Rete Pace Disarmo nell’ambito della Seconda conferenza degli Stati parti del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari: gli sforzi di universalizzazione del Trattato non possono essere ignorati dai Paesi NATO. Anche l’Italia chiamata a fare la sua parte per il disarmo nucleare globale.

Anche la campagna “Italia, ripensaci” (promossa da Senzatomica e Rete Italiana Pace Disarmo) ha fatto sentire la propria voce a sostegno di passi concreti per il disarmo nucleare durante lo svolgimento, presso la sede delle Nazioni Unite di New York, della seconda Conferenza degli Stati parti del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW).

Intervenendo nella sessione della Conferenza sull’universalizzazione (cioè il processo di ratifica da parte di tutti i Paesi del Mondo) del Trattato TPNW, Alessja Trama Coordinatrice delle Politiche e della Ricerca di Senzatomica ha confermato il sostegno alla posizione e alle attività della International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN, Premio Nobel per la Pace 2017) sottolineando il ruolo cruciale degli Stati parte del cosiddetto “ombrello nucleare”. Cioè quei Paesi che, come l’Italia che ospita testate nucleari statunitensi, ritengono di poter costruire la propria sicurezza sulla presenza degli arsenali nucleari e della loro minaccia.

Il punto di partenza sono gli sforzi, che devono continuare ed essere moltiplicati, per promuovere il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari TPNW negli Stati della NATO. 
“In molte occasioni, anche durante questo incontro, i membri della NATO hanno affermato di non poter aderire al TPNW perché sarebbe in conflitto con i loro obblighi verso la NATO. Ma che dire dei loro obblighi verso le Nazioni Unite? E verso i loro cittadini?“, ha sottolineato Alessja Trama nella dichiarazione letta in plenaria. “La decisione di firmare e ratificare questo Trattato, come qualsiasi altro Trattato, deve essere presa su base nazionale, in modo libero e indipendente, e non dettata da un’istituzione sovranazionale o dai suoi membri dotati di armi nucleari”.

Nell’intervento si è ricordato come il Trattato Atlantico non menzioni le armi nucleari ma al contrario parli dell’importanza della democrazia e dello Stato di diritto. La NATO riconosce da tempo che il controllo degli armamenti e il disarmo svolgono un ruolo importante nella promozione della pace nella regione euro-atlantica eppure sta scoraggiando i suoi membri dall’aderire al TPNW. “È tempo che i membri della NATO dimostrino una leadership di principio sul disarmo nucleare, come alcuni hanno fatto in passato”, ha sottolineato Trama.

Aderendo al TPNW, gli Stati della NATO possono contribuire a costruire e consolidare una nuova e solida norma globale contro le armi nucleari, rafforzando le barriere contro la proliferazione e diminuendo la pressione per la corsa agli armamenti nucleari e aprendo percorsi per il disarmo. Dimostrando inoltre il loro genuino impegno ad adempiere agli obblighi di disarmo previsti dall’articolo VI del Trattato di non proliferazione. Senza dimenticare l’enorme contributo che potrebbero fornire agli sforzi compiuti nell’ambito del TPNW per l’assistenza alle vittime e la bonifica dell’ambiente.

“In questo contesto, la posizione dell’Italia è fondamentale. La presenza di armi nucleari statunitensi sul territorio italiano rappresenta un paradosso per l’aspirazione collettiva a un mondo libero dal nucleare sostenuta da movimenti come Senzatomica e Rete Italiana Pace e Disarmo” è stata la conclusione della Dichiarazione presentata presso la Trusteeship Council Chamber del Palazzo di Vetro di New York. L’Italia con l’approvazione del TPNW potrebbe “allineare la sua posizione internazionale alla crescente richiesta interna di disarmo e di adesione ai trattati internazionali dedicati alla dignità umana e alla sicurezza globale”.