Un mese di cammino sulla “Via Maestra” della Costituzione, per costruire la Pace

Un mese di cammino sulla “Via Maestra” della Costituzione, per costruire la Pace

Iniziato il contro alla rovescia verso l’appuntamento nazionale del 7 ottobre a Roma: il contributo dei movimenti per la Pace, nel solco del ripudio della guerra e in continuità con le proposte di “Europe For Peace”

Mancano solo 30 giorni al grande appuntamento promosso a Roma dalla società civile per far convergere le iniziative e le azioni dei movimenti sociali sulla “Via Maestra” ispirata ai principi della Costituzione. 

Una rete di più di cento organizzazioni della società civile, tra cui la nostra Rete Italiana Pace e Disarmo ha infatti deciso di lanciare una grande mobilitazione nazionale per l’attuazione della Carta fondamentale della nostra Repubblica basata su diritti, lavoro, ambiente, salute. E tra i punti centrali dell’appello condiviso c’è ovviamente quello per una politica di pace intesa come ripudio della guerra, con la costruzione di un sistema di difesa integrato con la dimensione civile e nonviolenta.

Ed è per questo motivo che – rispondendo all’appello lanciato da Vienna dai movimenti per la pace di tutto il mondo per una settimana di mobilitazione globale per il cessate il fuoco e il negoziato – la Rete Italiana Pace e disarmo ha deciso di invitato tutti i pacifisti e le pacifiste ad essere a Roma il 7 ottobre 2023: “per la pace in Ucraina e in tutto il mondo, per i diritti, per la giustizia climatica e sociale, per la democrazia, per il futuro dell’umanità intera”. Nel testo di adesione diffuso da alcune settimane, e a cui hanno già dato la propria adesione decine di organizzazioni, si evidenzia come: “i costi del conflitto sottraggono risorse ai beni pubblici e a una transizione energetica sempre più impellente e necessaria. E mentre la guerra ed il riarmo rischiano di ingoiare tutto, a cominciare dalla democrazia, si affaccia lo spettro del conflitto nucleare anticipato dall’utilizzo di armi proibite come le bombe a grappolo. Questa guerra va fermata subito, anche per fermare la terza guerra mondiale a pezzi e una nuova divisione del mondo in blocchi. Qualunque giudizio si voglia dare su come è stata condotta, oggi, o si passa alla trattativa ad oltranza oppure è guerra ad oltranza, senza più confini e limiti”.

Purtroppo occorre prendere atto del fatto che  nessuna seria iniziativa è stata sinora intrapresa dal nostro Paese e dall’Europa, che pure sono direttamente investiti e che avrebbero risorse politiche per favorire i negoziati. Questo prevederebbe invece la nostra Costituzione che, memore delle due guerre mondiali, nega alla radice che la guerra – anche quella di difesa – possa essere considerata un mezzo per risolvere le controversie internazionali. La difesa, dice la Costituzione, è un “sacro dovere” ma la affida a noi cittadini, non alle armi e agli eserciti. La “Difesa civile, non armata e nonviolenta” ripudia la guerra e difende i principi fondamentali della Costituzione con mezzi compatibili con la pace.

Restando dunque convinti che nel diritto internazionale e lavorando su un sistema di sicurezza reciproca risieda l’opzione concreta e realistica per  risolvere, con la partecipazione di tutti i Paesi del mondo, le guerre che devastano la Terra la Rete Italiana Pace e Disarmo chiama alla mobilitazione diffusa. Ricordando le proposte avanzate dalla coalizione “Europe For peace” nella grande manifestazione del 5 novembre 2022: “Le guerre e le armi puntano alla vittoria sul nemico ma non portano alla pace: tendono a diventare permanenti ed a causare solo nuove sofferenze per le popolazioni. Bisogna invece far vincere la pace, ripristinare il diritto violato, garantire la sicurezza condivisa. Non esiste guerra giusta, solo la pace è giusta. La guerra la fanno gli eserciti, la pace la fanno i popoli”.

Il 7 ottobre percorreremo insieme le strade che ci portano sulla “via Maestra” della Pace, unendoci alla mobilitazione lanciata in decine di altri Paesi per dire che l’unica vittoria che può salvare l’Umanità è davvero e solo la pace.