Anche Rete Pace Disarmo a sostegno del Climate Pride
La lotta per il clima non si ferma. Mobilitazione nazionale per chiedere alla COP 29 un impegno concreto per la transizione ecologica. Appuntamento sabato 16 novembre ore 15:00 a Piazza Vittorio.
Le oltre 50 realtà aderenti: “Non possiamo permetterci di fare passi indietro. Dobbiamo scendere in piazza con ancora più determinazione per difendere il futuro del Pianeta e delle prossime generazioni” .
In un momento storico in cui le scelte politiche internazionali sembrano allontanarsi sempre più dagli obiettivi di sostenibilità, la società civile risponde con forza e determinazione. Sabato 16 novembre, alle ore 15, Piazza Vittorio a Roma diventerà il cuore pulsante del Climate Pride, una mobilitazione nazionale che darà vita a una street parade gioiosa, creativa e ribelle. L’evento si inserisce in un contesto di mobilitazioni globali durante la COP29 in Azerbaijan, con l’obiettivo di esercitare una forte pressione affinché i leader mondiali adottino finalmente politiche ambiziose e concrete per combattere il cambiamento climatico e fare fronte alla perdita di biodiversità.
Anche Rete Italiana Pace Disarmo ha deciso di aderire a questa iniziativa nel solco del lavoro in corso da tempo sul “Disarmo climatico”, cioè la necessità di un’azione di costruzione della Pace che consideri il fondamentale passo della Giustizia Climatica. Non potremo ridurre gli impatti delle guerre senza ridurre gli impatti della crisi climatica… e nessuna possibilità di preservare ambiente, territori, popolazioni sarà possibile senza ridurre il tasso di conflitto armato e militarizzazione. La RIPD ha iniziato a ragionare da tempo sul tema, sia con un documento collettivo dall’emblematico titolo “Disarmo climatico, pace, sostenibilità e futuro” sia con un Convegno nazionale dedicato al tema svoltosi a Trento a fine 2022. Aspetti poi recentemente sottolineati nei contenuti rilanciati, in coordinamento con organizzazioni della società civile di tutto il mondo, durante la “Settimana di azione globale per la pace e la giustizia climatica” celebrata nella seconda parte di settembre.
Con convinzione dunque anche Rete Pace Disarmo si aggregherà alle oltre 50 associazioni e movimenti protagoniste di una grande street parade, che si unisce al fine di chiedere un cambio di rotta radicale nelle politiche energetiche e ambientali, ma anche per evitare le conseguenze più disastrose della crisi climatica e della perdità di biodiversità. La street parade che attraverserà le vie della Capitale, sarà un’occasione unica per sensibilizzare l’opinione pubblica e i decisori politici sull’urgenza di abbandonare un modello di sviluppo basato sui combustibili fossili, responsabile di ingiustizie sociali e conflitti a livello globale. Le tensioni socio-economiche come razzismo, sessismo, abilismo e disuguaglianze sono aggravate dagli effetti del cambiamento climatico, in un circolo vizioso che acuisce le ingiustizie e le vulnerabilità preesistenti.
La nostra vita e quella di tutti gli altri essere viventi presenti sul nostro Pianeta sono altamente interconnesse. Ora più che mai tutelare la Natura è fondamentale per il nostro benessere e il nostro futuro. Il Climate Pride non sarà solo una protesta, ma una celebrazione della resilienza della natura e delle comunità che si battono per un futuro sostenibile e una giusta transizione ecologica. Attraverso simboli potenti, come maschere di animali, piante, batteri, funghi, pale eoliche e pannelli solari, verrà lanciato un messaggio chiaro: è possibile costruire un mondo più giusto ed equo, in cui il nostro stile di vita sia compatibile con la Natura. L’evento intende ribaltare la fallimentare e pericolosa narrazione antropocentrica, che vede la Terra come una risorsa infinita da sfruttare, promuovendo invece una visione multispecie armoniosa e inclusiva che mette al centro la giustizia climatica.
La vittoria di Donald Trump e le sue politiche negazioniste, caratterizzate da un ritorno all’uso dei combustibili fossili e da un netto rifiuto di misure decisive per la sostenibilità, rappresentano un ulteriore e preoccupante passo indietro in un panorama di azioni climatiche già insufficienti. La società civile risponde con una voce collettiva potente: il cambiamento non può aspettare. La transizione ecologica è un diritto e un dovere verso il pianeta, e il Climate Pride sarà un simbolo di speranza e resistenza, un appello globale per un presente e un futuro equo, sostenibile e inclusivo.
Il Climate Pride arriverà in cammino fino all’Ex SNIA, simbolo delle lotte ambientaliste, oggi minacciata da un mastodontico progetto di cementificazione da 280.000 mc. Un’operazione immobiliare tra Roma Capitale e investitori privati che prevede la costruzione di uno studentato e servizi universitari. L’obiettivo è difendere il Lago Bullicante e il suo ecosistema, reclamando l’esproprio dell’area per creare un parco naturalistico.