Fiera EOS a Verona: Positivi passi dell’Amministrazione comunale per un salone fieristico limitato alla caccia, al tiro sportivo, alla pesca e outdoor

Fiera EOS a Verona: Positivi passi dell’Amministrazione comunale per un salone fieristico limitato alla caccia, al tiro sportivo, alla pesca e outdoor

Comunicato Stampa dell’Osservatorio OPAL, Movimento Nonviolento e Rete italiana Pace e Disarmo

 

“In uno scenario internazionale segnato da guerre e violenze, costante aumento della spesa militare e del commercio di armi e da false politiche della sicurezza assumono ancor più rilevanza le decisioni dell’Amministrazione comunale, di Veronafiere e dei promotori di EOS (European Outdoor Show) affinché il salone fieristico sia sempre più aderente alle finalità che annuncia e cioè sia una fiera dedicata esclusivamente alla caccia, al tiro sportivo, alla pesca, nautica e outdoor”

 

C’è ancora da fare, ma valutiamo positivamente l’impegno dell’Amministrazione comunale di Verona per fare in modo che la manifestazione fieristica EOS (European Outdoor Show) sia sempre più aderente alle finalità che annuncia e cioè sia una fiera dedicata esclusivamente alla caccia, al tiro sportivo, alla pesca, alla nautica e all’outdoor”. Così l’Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa (OPAL), il Movimento Nonviolento e la Rete italiana Pace e Disarmo commentano la decisione dell’Amministrazione comunale scaligera, di Veronafiere e degli organizzatori di EOS (European Outdoor Show) di circoscrivere il salone fieristico EOS (Verona, 17-19 febbraio) agli ambiti sportivo e venatorio escludendo, come sempre, le armi ad uso militare e, quest’anno per la prima volta, anche la “difesa personale” dai settori a cui la manifestazione intende rivolgersi.

In un contesto nazionale – commenta Piergiulio Biatta, presidente di OPAL – in cui viene continuamente alimentato un clima di presunta insicurezza allo scopo di implementare politiche securitarie e, non da ultimo, per indurre i cittadini ad armarsi, la decisione dei promotori di EOS di estromettere la difesa personale dai settori di riferimento dell’evento segna un’evoluzione positiva che va riconosciuta. E’ una decisione assunta grazie all’attenzione dell’Amministrazione comunale scaligera e alle richieste delle nostre associazioni che fin dalla prima edizione di EOS hanno ripetutamente sollecitato gli organizzazioni del salone fieristico ad attenersi rigorosamente al settore sportivo, venatorio, della pesca e dell’outdoor e di dotare l’evento di un Codice Etico. Codice Etico che quest’anno, per la prima volta, è stato definito dagli organizzatori delimitando chiaramente le armi e munizioni alla caccia e al tiro sportivo, alle armi da collezione, armi antiche e per il softair”.

La discontinuità decisa da EOS – aggiunge Giorgio Beretta, analista di OPAL – è ancor più rilevante e positiva in considerazione delle manifestazioni fieristiche dedicate alle armi che l’hanno preceduta in particolare HIT Show di Vicenza e ancora prima EXA di Brescia dove il settore della difesa personale e spesso anche del law enforcement avevano invece sempre trovato ampio spazio e pubblicizzazione. Siamo consapevoli che tra le armi esposte ad EOS figurano anche armi che possono essere utilizzate per la difesa personale e abitativa: è un problema che, però, va ricondotto alla normativa nazionale secondo la quale gran parte delle armi semiautomatiche, in particolare le pistole, in quanto “armi comuni da sparo”, possono essere regolarmente detenute sia per la difesa personale sia per il tiro sportivo. Abbiamo inoltre segnalato agli organizzatore che diversi cataloghi di armi diffusi negli anni scorsi in fiera presentavano anche armi destinate a corpi militari, di polizia e di pubblica sicurezza”.

Non ci sfugge certo – aggiunge Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento con sede a Verona e membro dell’Esecutivo della Rete italiana Pace e Disarmo – che questa fiera si svolge in un contesto internazionale segnato da guerre e violenze, costante aumento della spesa militare e del commercio di armi. E sappiamo che diverse aziende che espongono armi in fiera producono anche armi da guerra. Contro l’industria bellica abbiamo campagne attive da anni, come pure contro l’aumento delle spese per la difesa. Ma proprio per questo la decisione, chiaramente esplicitata nel Codice Etico, di limitare la fiera ai settori sportivo e venatorio costituisce una novità che riteniamo positiva. Ai minorenni è tuttora permesso entrare in fiera e per noi rappresenta un problema: ma anche a questo riguardo, insieme all’Amministrazione comunale di Verona, abbiamo chiesto e ottenuto che chi li accompagna non sia un semplice maggiorenne, ma l’ingresso dei minorenni sia permesso – come riporta il Regolamento Visitatori – “solo se accompagnati dai genitori o da persona adulta da questi delegata”.

Positiva anche la prescrizione della Questura che preclude ai minorenni il maneggio delle armi e di strumenti riproducenti armi (mentre negli anni scorsi questo avveniva ed è stato da noi documentato) e la scelta dei promotori di EOS di esporre cartelli che esplicitano tale divieto.

Valutiamo positivamente anche la decisione dell’Amministrazione comunale di Verona di concedere il Patrocinio del Comune solo alle manifestazioni fieristiche promosse e organizzate da Veronafiere S.p.A. (società per azioni il cui principale azionista è il Comune di Verona), escludendo così altri eventi fieristici come EOS (European Outdoor Show) che vengono ospitati nei padiglioni della fiera.

Non sappiamo ancora se ad EOS – continua il comunicato delle associazioni – parteciperanno rappresentanti politici nazionali. Ma l’aver concentrato la fiera sul settore sportivo, venatorio e della pesca, rende sicuramente l’evento di minor interesse soprattutto a quei politici che negli anni scorsi non hanno perso occasione di presentarsi a simili eventi per propagandare le proprie idee riguardo alla sicurezza pubblica, alla detenzione di armi e alla legittima difesa.

Nei prossimi giorni – conclude la nota delle associazioni – terremo monitorato l’evento per vedere se le misure annunciate dai promotori di EOS sono state rispettate. Riteniamo fondamentale che il principale salone fieristico nazionale in cui vengono esposte armi da fuoco non si trasformi, come purtroppo è avvenuto in precedenti occasioni e in simili fiere, in un’operazione ideologica e di mercato per promuovere anche nel nostro Paese il possesso e la diffusione delle armi.