INEW è profondamente preoccupata per l’intensificarsi dei bombardamenti sulle infrastrutture civili in Ucraina

INEW è profondamente preoccupata per l’intensificarsi dei bombardamenti sulle infrastrutture civili in Ucraina

Dal luglio 2024 sono aumentati gli attacchi russi in territorio ucraino. Le ultime offensive di terra nell’oblast di Donetsk sono state accompagnate da una attacchi aerei delle forze russe con missili, bombe guidate e droni armati contro le infrastrutture civili, che stanno causando gravi sofferenze e danni alla popolazione civile. Da agosto, le forze ucraine hanno lanciato un’incursione nell’oblast di Kursk, in territorio russo e hanno dichiarato di controllare un’area di oltre 1.000 chilometri quadrati e più di 100 insediamenti. Negli ultimi sei mesi si è registrato un preoccupante aumento del numero di vittime civili in Ucraina.

Tra marzo e agosto 2024, il numero di civili uccisi o feriti è aumentato del 28% rispetto ai sei mesi precedenti. Nel solo mese di luglio, secondo l’Explosive Weapons Monitor, sono stati registrati 339 incidenti esplosivi in Ucraina, che hanno reso questo mese il più letale dall’ottobre 2022, con almeno 1.237 vittime civili – 219 morti e 1.018 feriti. Insieme ad agosto, il secondo mese più letale del 2024, sono state registrate 2.277 vittime civili in Ucraina. Allo stesso modo, le infrastrutture civili critiche come le
infrastrutture civili critiche, come le strutture energetiche situate nelle periferie delle città, sono state pesantemente distrutte negli ultimi nove mesi, diventando un “modello distruttivo quotidiano” secondo le Nazioni Unite.

Alla luce dell’aumento delle vittime civili e dell’intensificarsi dell’uso delle armi esplosive, la coalizione internazionale INEW (di cui anche Rete Pace Disarmo fa parte) ha scelto di evidenziare sul proprio sito 20 incidenti esplosivi significativi che si sono verificati nel periodo compreso tra luglio e ottobre 2024, indicando come l’uso massiccio di armi esplosive su città e villaggi abbia continuato a mietere un numero eccessivo di vittime civili.

L’uso di armi esplosive in aree popolate è una delle principali cause di danno ai civili nei conflitti armati in tutto il mondo. I civili vengono uccisi e feriti, molti dei quali subiscono lesioni che cambiano la vita, e un numero ancora maggiore di persone soffre di gravi danni psicologici e di angoscia. I danni e la distruzione di infrastrutture vitali, come abitazioni, ospedali e scuole, causano ulteriori impatti negativi. Gli ordigni inesplosi rappresentano una minaccia continua per i civili durante e molto tempo dopo la fine delle ostilità, impedendo il ritorno sicuro dei rifugiati e degli sfollati.
In Ucraina, come in tutti i conflitti, i gruppi più vulnerabili sono colpiti in modo sproporzionato dalle armi esplosive, in particolare bambini, anziani e persone con disabilità. Nei mesi di luglio e agosto, 130 bambini sono stati uccisi o feriti e quasi tutte le vittime (95%) sono state causate da armi esplosive. Oltre ai danni diretti delle armi esplosive sui bambini, la distruzione di infrastrutture cruciali come case, scuole e ospedali, minaccia la sopravvivenza e il benessere dell’infanzia per gli anni a venire.

Chiediamo ancora una volta alle parti in conflitto di cessare l’uso di armi esplosive con effetti ad ampio raggio nelle aree popolate e invitiamo la Russia e l’Ucraina ad aderire alla “Dichiarazione Politica sul rafforzamento della protezione dei civili dalle conseguenze umanitarie derivanti dall’uso di armi esplosive in aree popolate” e a prendere provvedimenti per attuare immediatamente gli impegni assunti, tra cui la limitazione e l’astensione dall’uso di armi esplosive in aree popolate quando si prevede che tale uso possa causare danni alla popolazione civile e alle strutture civili.

L’aumento della violenza e degli attacchi viola inesorabilmente il diritto internazionale umanitario (IHL) e il diritto internazionale dei diritti umani (IHRL), compresa la probabilità di violazione dei principi di distinzione, proporzionalità e precauzioni fattibili, l’uso di attacchi indiscriminati, l’uso di armi proibite a livello internazionale come mine e munizioni a grappolo. Le prove raccolte indicano anche attacchi contro civili e strutture civili, tra cui infrastrutture sanitarie e altre infrastrutture civili cruciali, e attacchi contro operatori medici e umanitari.
Con l’obiettivo di ridurre le sofferenze umane causate dall’uso di armi esplosive, a oggi 87 Stati hanno approvato la “Dichiarazione Politica” che richiede cambiamenti nella politica e nella pratica militare per rafforzare la protezione dei civili limitando l’uso di armi esplosive. La stessa Dichiarazione chiede anche assistenza alle vittime e un accesso umanitario rapido, sicuro e senza ostacoli, che viene sempre più spesso negato in Ucraina.