Nel ricevere il Premio Nobel per la Pace, Nihon Hindankyo chiede un’azione urgente contro le minacce nucleari
In una toccante Conferenza ad Oslo i Premi Nobel per la Pace di Nihon Hidankyo hanno invitato tutti i governi a utilizzare le loro storie di sopravvissuti come una chiamata all’azione per eliminare immediatamente qualsiasi attività che dia legittimità alle armi nucleari: “Lavoriamo insieme per una società umana in un mondo libero dalle armi nucleari e dalle guerre!”
Terumi Tanaka, sopravvissuto al bombardamento atomico statunitense di Nagasaki quando aveva solo 13 anni e co-presidente di Nihon Hidankyo, ha tenuto il discorso di accettazione del Premio Nobel a nome di questo storico movimento di base di sopravvissuti alla bomba atomica. Nell’accettare il premio, Tanaka ha detto: “È un desiderio sentito degli Hibakusha che, piuttosto che dipendere dalla teoria della deterrenza nucleare, che presuppone il possesso e l’uso di armi nucleari, non dobbiamo permettere il possesso di una sola arma nucleare”.
Nihon Hidankyo ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace per gli instancabili “sforzi degli hibakusha per ottenere un mondo libero da armi nucleari e per aver dimostrato attraverso la testimonianza che le armi nucleari non devono mai più essere usate”. Il Comitato per il Nobel, nell’assegnare il Premio, ha dichiarato: “Abbiamo tutti il dovere di compiere la missione degli Hibakusha. La loro bussola morale è la nostra eredità. Ora tocca a noi. Gli sforzi per il disarmo richiedono appelli pubblici insistenti e pressioni sostenute”.
Tuttavia il Premio 2024 arriva in un momento in cui il tabù nucleare è minacciato e il rischio dell’uso di armi nucleari si colloca ai massimi livelli, rendendo il messaggio degli hibakusha più importante che mai. Nella conferenza, Tanaka ha sottolineato la necessità di un’azione urgente: “Per raggiungere un’ulteriore universalizzazione del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari […] esorto tutti in tutto il mondo a creare opportunità nei propri Paesi per ascoltare le testimonianze dei sopravvissuti alla bomba atomica e per sentire, con profonda sensibilità, la vera disumanità delle armi nucleari”.
Melissa Parke, Direttrice Esecutiva della Campagna ICAN, ha lodato il potente discorso pronunciato nella City Hall di Oslo: “Ascoltare il signor Tanaka descrivere gli orrendi effetti sulla sua famiglia e sulla sua città quando gli americani sganciarono la loro bomba atomica dovrebbe convincere i leader mondiali che devono andare oltre le semplici congratulazioni agli hibakusha di Nihon Hidankyo per questo Premio. Devono onorarli facendo ciò che gli hibakusha chiedono da tempo: sbarazzarsi urgentemente delle armi nucleari”. Ha poi aggiunto: “Questo è l’unico modo per garantire che ciò che Tanaka e gli altri hibakusha hanno passato non accada mai più a nessuno. Finché le armi nucleari rimarranno in circolazione, un giorno saranno utilizzate, sia per errore che intenzionalmente. L’adesione al Trattato delle Nazioni Unite sulla proibizione delle armi nucleari offre la strada per l’eliminazione delle armi nucleari e per un mondo più sicuro per tutti noi”.
ICAN insieme alle proprie organizzazioni aderenti – tra cui Rete Italiana Pace Disarmo – ha orgogliosamente lavorato al fianco degli hibakusha fin dall’inizio della Campagna per l’obiettivo comune di chiudere la falla che consentiva le armi nucleari nel diritto internazionale. Nel 2017, ciò ha portato a una svolta fondamentale: l’adozione del Trattato delle Nazioni Unite sulla proibizione delle armi nucleari, che la metà di tutti i Paesi ha già firmato o ratificato.
Il movimento per il disarmo nucleare – e il mondo intero – ha un debito di gratitudine nei confronti degli hibakusha per la loro resilienza e la loro disponibilità a condividere le loro storie più e più volte, affinché il mondo possa imparare e unirsi per dire “mai più”. Come ha sottolineato Melissa Parke, dopo un incontro privato con i rappresentanti della Nihon Hidankyo “è stato il loro coraggio a permettere l’adozione del Trattato TPNW, che rappresenta il primo progresso sul disarmo nucleare in decenni”.