Una settimana di azione per la messa al bando delle armi nucleari: anche l’Italia partecipi ai negoziati ONU
Anche in Italia rilanciata la “Week of action” internazionale a sostegno dei negoziati per la messa al bando delle armi nucleari, che si svolgeranno nel 2017 in sede ONU.
Senzatomica e Rete Italiana per il Disarmo chiedono che anche il Governo italiano partecipi ad una scelta di coraggio e lungimiranza per conto dell’umanità presente e futura.
Il 2017 sarà un anno cruciale per l’obiettivo di un mondo senza armi nucleari: lo scorso 23 dicembre 2016 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha infatti adottato a larga maggioranza – 113 Paesi a favore, 35 contro, 13 astenuti, confermando una precedente decisione in seno al Primo Comitato sul Disarmo – una storica risoluzione per la convocazione di negoziati per un Trattato che proibisca le armi nucleari.
A partire dal marzo 2017 (e poi in una sessione più lunga e strutturata durante l’estate) le Nazioni di tutto il mondo avranno la possibilità di incontrarsi per iniziare un dibattito e ipotizzare azioni concrete per l’eliminazione degli armamenti più distruttivi e pericolosi della storia umana.
Per la prima volta anche a livello diplomatico e di legislazione internazionale c’è la concreta possibilità di andare oltre la logica della deterrenza e della non proliferazione, ponendo le basi per un autentico processo di disarmo nucleare, che renda illegale (e non più solo immorale!) l’uso, la minaccia d’uso, il possesso, la detenzione, la costruzione di queste terribili armi di distruzione di massa. Una situazione resa più preoccupante dalla recente situazione politica internazionale e che ha costretto il Bullettin of Atomic Scientist a posizionare il “Doomsday Clock” (orologio che da decenni segna la maggiore o minore probabilità di guerra globale nucleare, e con essa la “fine del mondo”) di mezzo minuto più vicino alla “Mezzanotte” (ora mancano solo due minuti e mezzo). Da qui numerosi appelli anche di scienziati, come quello del Comitato Pugwash, che chiede di “metter in campo tutti gli sforzi per dare impulso ad un percorso verso un mondo libero da armi nucleari”.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo importante passo avanti per il disarmo nucleare e per evidenziare la sua importanza storica è stata lanciata dalla campagna internazionale ICAN e inizia oggi venerdì 10 febbraio una Settimana globale di azione (Week of action) che intende concentrare centinaia di azioni e iniziative in tutto il Mondo ed amplificare la voce di chi chiede il disarmo nucleare totale.
Una settimana di azione in cui anche la società civile italiana intende reiterare la richiesta che l’Italia divenga uno dei paesi leader dei negoziati ed esprima tutto il suo potenziale di creatività e capacità diplomatica nella ricerca di un nuovo paradigma di sicurezza globale che promuova la comprensione reciproca e si lasci alle spalle la logica obsoleta della deterrenza nucleare fondata sulla sfiducia reciproca. A questo fine domenica 12 febbraio i rappresentanti di Senzatomica e Rete Italiana per il Disarmo incontreranno alcuni parlamentari a Firenze dove ha sede il Comitato Senzatomica.
“Purtroppo il Governo italiano non ha sostenuto la risoluzione, preferendo un approccio graduale al disarmo nucleare. Si tratta di una scelta risultata incomprensibile per la società civile italiana, ma – sottolinea Daniele Santi Segretario Generale di Senzatomica – va sottolineato che il voto contrario alla risoluzione non esclude l’Italia dai negoziati che si svolgeranno nei prossimi mesi”. Il nostro Governo ha infatti l’occasione di partecipare alle riunioni di New York per portare il proprio contributo: anzi, New York sarà proprio la sede più adeguata per contribuire – anche con le critiche, le perplessità, le obiezioni – ad un risultato finale che sia il migliore possibile.
“L’obiettivo di Senzatomica e Rete Italiana per il Disarmo è quello di sostenere l’Italia affinché coraggiosamente abbandoni il gradualismo e si sieda al tavolo del dibattito potendo contare sull’appoggio della grande maggioranza dell’opinione pubblica: la nostra è una richiesta che si accompagna ad un incoraggiamento forte, fondato sulla volontà popolare, espressa da cittadini sempre più consapevoli della posta in gioco”, conclude Santi.
Una richiesta che si inserisce negli auspici di tutta la comunità internazionale per il disarmo nucleare per una presenza fattiva a tali negoziati da parte in particolare dei Paesi che si collocano sotto “l’ombrello nucleare” della NATO, alla cui Alleanza è del tutto possibile partecipare pur opponendosi in toto alle armi nucleari.
“Il nostro primo passo sarà scrivere al Presidente del Consiglio ed al Ministro degli Esteri come abbiamo già fatto in passato, rimanendo però purtroppo inascoltati” commenta Lisa Clark referente per il disarmo nucleare in seno a Rete Disarmo e co-presidente dell’International Peace Bureau (Premio Nobel per la pace 1910). “Speriamo che in questa occasione ci sia più attenzione per la posizione della società civile italiana che rilancia la voce di centinaia di organizzazioni e migliaia di attivisti di tutto il mondo. E riprende soprattutto il grido di dolore dei sopravvissuti alle bombe di Hiroshima e Nagasaki: mai più si usino gli ordigni nucleari!”.
Per supportare la richiesta di una presenza dell’Italia al negoziato che inizierà fra poche settimane le organizzazioni disarmiste italiane andranno a diffondere l’iniziativa sui territori e proprio nel corso della “Settimana di Azione” chiederanno il sostegno dei sindaci delle città aderenti alla rete Mayors for Peace, lanciata proprio dalle città di Hiroshima e Nagasaki e che conta centinaia di membri nel nostro Paese. Nei prossimi giorni Senzatomica e Rete Italiana per il disarmo contatteranno direttamente anche i Parlamentari (sia di Camera e Senato che del Parlamento Europeo) per informarli del percorso in sede ONU e per chiedere una presenza significativa nel corso della prima sessione di marzo a New York.
“Come società civile italiana, insieme ai nostri amici e colleghi di tutto il mondo, noi ci saremo – sottolinea Lisa Clark – sarebbe al contrario grave e spiazzante un’assenza totale della politica e delle istituzioni del nostro Paese”.
Il messaggio che Senzatomica e Rete Disarmo vogliono rilanciare anche in Italia è chiaro: “La sicurezza che desideriamo e intendiamo realizzare è la sicurezza umana, cioè la sicurezza delle persone, fondata sul rispetto dei diritti inviolabili e sul soddisfacimento dei bisogni essenziali. Bisogna trovare il coraggio di agire adesso, per conto dell’umanità presente e futura. E’ il momento di condividere questa grande e nobile impresa”.