‘Italia, ripensaci’ scrive ai parlamentari: servono passi concreti per il disarmo nucleare
Tre proposte concrete a Deputati e Senatori da parte di Senzatomica e Rete Italiana Pace e Disarmo a sostegno del percorso di proibizione delle armi nucleari previsto dal Trattato TPNW ottenuto grazie al lavoro della International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (Premio Nobel per la Pace 2017)
“Italia, ripensaci” – la mobilitazione a sostegno del Trattato di proibizione delle armi nucleari TPNW promossa da Rete Italiana Pace e Disarmo e dalla campagna Senzatomica, – ha scritto a tutti i Parlamentari per sollecitare passi concreti in favore del disarmo nucleare. Al centro delle richieste l’adesione all’ICAN Parliamentary Pledge, la presentazione e discussione di un documento parlamentare e la richiesta al Governo affinché l’Italia partecipi come Stato osservatore alla prima Conferenza degli Stati parte del TPNW di Vienna.
Attualmente si contano oltre 13.000 testate in tutto il mondo, di cui 2.000 in stato di massima allerta operativa, cioè pronte all’uso. Questa evidenza spinge anche la società civile italiana a lavorare “insieme agli/alle hibakusha – i sopravvissuti e le sopravvissute di Hiroshima e Nagasaki nonché tutte le persone che hanno subìto le conseguenze dei test nucleari” per evitare l’uso futuro di queste armi mettendole al bando “con l’obiettivo del loro smantellamento totale e la messa in atto di un sistema fondato su strumenti di verifica e controllo internazionali”.
L’87% degli italiani è favorevole all’adesione dell’Italia al TPNW e un rimarchevole 74% vuole inoltre che le testate nucleari statunitensi attualmente presenti in Italia vengano rimosse dal nostro territorio.*
Ai membri del Parlamento italiano è stata proposta e richiesta l’adesione all’Appello indirizzato ai Parlamentari di tutto il mondo da parte della Campagna ICAN: durante la XVII legislatura oltre 240 eletti avevano aderito all’ICAN Parliamentary Pledge; è ora giunto il momento che anche Deputati e Senatori della XVIII legislatura facciano sentire la propria voce. Il passo successivo riguarderà la presentazione di un documento parlamentare che riprenda la Mozione – la prima di un Parlamento di un Paese NATO – approvata alla Camera dei Deputati nel settembre 2017 e che già impegnava il Governo a “continuare a perseguire l’obiettivo di un mondo privo di armi nucleari, attraverso un approccio progressivo e inclusivo al disarmo, […] valutando in questo contesto, […] la possibilità di aderire al trattato giuridicamente vincolante per vietare le armi nucleari, che porti alla loro totale eliminazione”.
Nell’ottica di “Italia, ripensaci” tutto ciò dovrebbe poi anche tradursi nel concreto e fattivo sostegno alla richiesta che il Governo italiano possa partecipare come “osservatore” (pur non avendo ancora né firmato né ratificato il Trattato) alla prima Conferenza del Stati parte del TPNW che si svolgerà a Vienna nel marzo del 2022. Recentemente anche il nuovo governo della Norvegia, Stato membro della NATO, ha confermato l’intenzione e la disponibilità ad effettuare un tale passo. Alla Conferenza di Vienna troveranno spazio anche iniziative della società civile, oltre che momenti di confronto con rappresentanti dei Parlamenti e degli Enti Locali anche italiani (ricordiamo che sono ormai centinaia i Comuni e le Province che nel corso degli ultimi anni hanno approvato documenti e mozioni a sostegno del TPNW e dei percorsi di disarmo nucleare).
Una mobilitazione diffusa che aumenterà in maniera decisiva se saranno numerosi i Deputati e Senatori che la sosterranno attraverso l’adesione all’ICAN Parliamentary Pledge e se i due rami del Parlamento si esprimeranno con Mozioni o Risoluzioni in favore del disarmo nucleare che esprimano aperture alla partecipazione italiana al percorso del TPNW.