Armi nucleari, cinque anni dall’adozione del TPNW all’ONU. Senzatomica e Rete italiana Pace e Disarmo: “Serve più coraggio”

Armi nucleari, cinque anni dall’adozione del TPNW all’ONU. Senzatomica e Rete italiana Pace e Disarmo: “Serve più coraggio”

A cinque anni esatti dall’adozione del Trattato sulla Proibizione delle armi nucleari, sono stati fatti grandi passi in avanti a livello internazionale come è stato dimostrato lo scorso giugno a Vienna per la Prima Conferenza degli Stati parte del TPNW, ma la strada per arrivare ad un mondo libero da armi nucleari è ancora lunga. Rinnoviamo il nostro impegno, nonostante il Governo italiano abbia deciso di non andare a Vienna nemmeno come Stato osservatore”. È quanto affermano i rappresentanti della campagna “Italia, ripensaci”, sostenuta da Senzatomica e Rete italiana Pace e Disarmo, alla vigilia del quinto anniversario dell’adozione del TPNW da parte dell’ONU (7 luglio 2017). 

“Il Trattato sulla Proibizione delle armi nucleari rappresenta per noi lo strumento primario per garantire un futuro al nostro Pianeta e la via verso un mondo libero dalla minaccia atomica. In cinque anni il tema del disarmo nucleare ha assunto un peso sempre più rilevante e auspichiamo per il futuro che il Governo italiano possa decidere di svolgere un ruolo più coraggioso” continuano Senzatomica e Rete italiana Pace e Disarmo, commentando così la risposta di oggi, 6 luglio 2022, all’interrogazione presentata dall’onorevole Laura Boldrini (firmata anche da Graziano Delrio, Piero Fassino, Francesca La Marca, Erasmo Palazzotto, Lia Quartapelle Procopio) in Commissione Esteri alla Camera sugli esiti della Conferenza di Vienna.
Senzatomica e Rete italiana Pace e Disarmo, pur sottolineando come segnale positivo la partecipazione dell’Italia alla Conferenza sull’Impatto Umanitario delle Armi Nucleari, evidenziano la sostanziale non risposta del Governo sui motivi che hanno impedito all’Italia di essere presente nel dibattito sul disarmo nucleare con gli Stati del TPNW a cui hanno invece partecipato Paesi sotto l’ombrello nucleare NATO come Germania, Svezia, Belgio, Norvegia, Paesi Bassi, Svezia e Australia. “Dal nostro punto di vista continueremo a domandare un cambio di passo e un’apertura rispetto al TPNW, rimanendo a disposizione di Governo e Parlamento per un confronto e fornire un contributo positivo da parte della società civile impegnata nella prospettiva del disarmo umanitario” concludono Senzatomica e Rete Italiana Pace e Disarmo.

 

 

IL TRATTATO SULLA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI, UNA NUOVA NORMA MONDIALE 


Il 7 luglio 2017 il Trattato sulla Proibizione delle armi nucleari (TPNW) viene adottato dalle Nazioni Unite. Dopo quattro settimane di intensi negoziati presso la sede delle Nazioni Unite a New York, viene ratificata, infatti, l’adozione del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari, con 122 voti a favore. Il Trattato colma un enorme lacuna del diritto internazionale. Prima della sua entrata in vigore le armi nucleari erano infatti le sole armi di distruzione di massa a non essere soggette a una messa al bando generalizzata, nonostante il danno catastrofico, diffuso e persistente che possono causare. 

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