Sette anni dal voto di adozione del TPNW, appello di ex esponenti della NATO per il disarmo
Il 7 luglio del 2017 la società civile internazionale e la maggioranza degli Stati del mondo, fortemente determinata a superare la grande illusione della deterrenza nucleare, ha fatto la storia alle Nazioni Unite con l’adozione del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW). È stato il risultato tanto atteso di una spinta decennale a livello mondiale per vietare finalmente e categoricamente le armi nucleari nel diritto internazionale, ed è stato l’inizio di una nuova fase del lavoro della International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN, insignita grazie a questo risultato del Premio Nobel per la Pace) per eliminare le armi nucleari. Di questo cammino fanno parte anche Rete Italiana Pace e Disarmo e Senzatomica, che hanno promosso e coordinano nel nostro Paese la mobilitazione “Italia, ripensaci”.
A sette anni di distanza ricordiamo quello storico e cruciale passaggio confermando il nostro impegno per liberare l’Umanità dalla minaccia nucleare. Da quel giorno sono successe molte cose: il Trattato è entrato in vigore nel 2021 e ha continuato a crescere in termini di Stati membri, il lavoro per metterlo in pratica è iniziato concretamente con due Conferenze degli Stati parti di successo e un solido processo di implementazione tra una riunione e l’altra. Il Trattato è più di un documento, più di una riunione: è una comunità che lavora per porre fine alle armi nucleari nel mondo, e tutti i membri di ICAN sono orgogliosi del ruolo centrale che la Campagna svolge nel promuoverlo e sostenerlo. Con il rischio di utilizzo di armi nucleari in aumento, dobbiamo continuare a promuovere il Trattato TPNW in ogni modo possibile. Rigettando anche le scorrette interpretazioni che lo vorrebbero ostacolo ad altri percorsi di disarmo (che in realtà stavano pericolosamente languendo e che comunque ne sono complementari) o peggio un indebolimento della sicurezza globale. Che invece è minacciata dal pericolo di escalation nucleare.
Alla vigilia del vertice per il 75° anniversario della NATO lo ha ribadito anche un gruppo di ex esponenti politici e militari di spicco dell’Alleanza, chiedendo di porre fine alla sua dipendenza dalle armi nucleari. In una dichiarazione congiunta rilanciata oggi da ICAN gli ex leader affermano che la vera sicurezza può essere trovata solo eliminando la minaccia nucleare: “sarebbe un grave errore per i leader della NATO concludere che le armi nucleari sono più importanti che mai per la difesa dell’Europa”.
Nella dichiarazione si afferma che l’attuale approccio della NATO, che si definisce un’alleanza nucleare, si basa su una strategia di deterrenza ormai superata e costituisce un ostacolo al suo obiettivo di creare un “ambiente di sicurezza per un mondo senza armi nucleari”. Per questo viene chiesto alla NATO di attenuare le tensioni nucleari con la Russia rimuovendo le armi nucleari americane dispiegate in Europa, in quanto non necessarie e con scarso valore militare pratico, esortando invece gli Stati Uniti e la Russia a impegnarsi in un processo di disarmo trasparente e reciproco.
I governi di tutto il mondo, e quindi anche quello Italiano, dovrebbero dunque ascoltare le iniziative e le proposte della società civile internazionale che da tempo sottolinea il pericolo delle armi nucleari, anche quando veniva sottovalutato. Mentre invece le scelte di militarizzazione e di mantenimento degli arsenali nucleari hanno portato a un rafforzamento di questo pericolo con il rischio di escalation.
La campagna “Italia ripensaci” ha mostrato da tempo come la grande maggioranza dell’opinione pubblica del nostro Paese vorrebbe un percorso di adesione al TPNW, oltre che il ritiro delle testate statunitensi (recentemente aggiornate alla versione B61-12) dalle basi di Aviano e Ghedi. Lo chiedono anche oltre 90 città (tra cui Roma, Torino, Bologna, Brescia) che hanno aderito all’Appello della Campagna ICAN sulla scia delle centinaia di mozioni che dal 2016 hanno chiesto l’approvazione di una norma internazionale che renda illegali le armi nucleari.
Dal 7 luglio del 2017 questa norma c’è e stabilisce una strada concreta di disarmo, a partire dall’assistenza alle vittime e ai rimedi per l’ambiente colpito dai test nucleari: il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari TPNW! Lavoriamo tutte e tutti insieme per renderlo universale e mettere definitivamente le armi nucleari fuori dalla storia.
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La Dichiarazione “True security for NATO requires moving away from nuclear weapons” è disponibile sul sito di ICAN, con l’elenco di tutti i firmatari che comprende ex presidenti, primi ministri, ministri degli Esteri e della Difesa, nonché ex alti dirigenti militari di Norvegia, Regno Unito e Stati Uniti.
Il documento di fondazione della NATO, il Trattato del Nord Atlantico, non fa alcun riferimento alle armi nucleari. Ma nel 2010, due decenni dopo la fine della Guerra Fredda e solo un anno dopo il discorso di Praga del Presidente Obama in cui esponeva la sua visione di un mondo senza armi nucleari, la NATO si è autodefinita un’alleanza nucleare e le armi nucleari sono ora una parte fondamentale della sua strategia. L’Alleanza dice di essere impegnata a creare un mondo senza armi nucleari, ma allo stesso tempo insiste sul fatto che “finché esisteranno le armi nucleari, rimarrà un’alleanza nucleare”, una posizione che preclude i progressi verso il suo obiettivo dichiarato.