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Patrick Zaki: la forza dei prigionieri di coscienza e la debolezza della ragion di stato

11 Marzo 2021 ore 20:45 > 23:00

A dieci anni dalle proteste di piazza Tahrir che propiziarono la caduta della dittatura trentennale di Hosni Mubarak, l’Egitto è stretto nella morsa della restaurazione militare guidata dal Presidente Abdel Fattah al-Sisi.
La deriva autoritaria è testimoniata dalle migliaia di prigionieri di coscienza torturati, spariti e reclusi nelle carceri egiziane. Ciò nonostante, il regime insediato al Cairo è diventato un interlocutore privilegiato della politica estera italiana per la stabilizzazione del Mediterraneo, nonché primo acquirente di armamenti made in Italy per un valore pari a 871,7 milioni di euro nel 2019.
Sullo sfondo del prolungamento indefinito della custodia cautelare di Patrick George Zaki, studente egiziano dell’Università di Bologna arbitrariamente arrestato il 7 febbraio 2020 e da allora trattenuto illegalmente in detenzione preventiva nel carcere di Tora, e dell’impunità calata sull’assassinio di Giulio Regeni, il rafforzamento delle intese economiche e militari con l’Egitto getta un’ombra pesante sulla linea di condotta tenuta dal Governo italiano.
 
Ne parliamo giovedì 11 marzo, alle ore 20.45, con:
Elisabetta Brighi (Professoressa di Relazioni Internazionali, University of Westminster)
Beatrice Brignone (Segretaria di Possibile)
Laura Cappon (Giornalista, Rai 3)
Riccardo Noury (Portavoce di Amnesty International Italia)
Francesco Vignarca (Coordinatore Rete Italiana Pace e Disarmo)
Marco Vassalotti (Autore di “Voglio solo tornare a studiare”, ed. People)
 
L’evento è organizzato dal Comitato Calamandrei di Firenze e moderato da Alessandro Tinti.