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Quale futuro per l’ONU?
26 Novembre ore 17:45 > 19:00
Intervengono Francesco Vignarca, coordinatore Rete Italiana Pace e Disarmo e Marco Mascia, professore presso Università di Padova e Presidente del Centro di Ateneo per i Diritti Umani “A. Papisca”.
Modera Emanuele Castelli, docente di Scienza Politica e International Politics, Università di Parma
26 NOVEMBRE ore 17:45, Palazzo del Governatore, Piazza Garibaldi – PARMA
Martedì 26 novembre alle ore 17.45 ci troveremo al Palazzo del Governatore, in Piazza Garibaldi n.19 per riflettere su “Quale futuro per l’ONU?”.
🇺🇳 Nel corso del Festival della Pace abbiamo sentito molte testimonianze di persone e associazioni che vivono in zone di guerre in ogni continente. Alle descrizioni di terribili sofferenze da parte soprattutto della popolazione civile si sono affiancate le testimonianze di interventi umanitari da parte di molte agenzie dell’ONU, spesso affiancate da organizzazioni civili. Interventi che in molti casi, come in questi mesi a Gaza, hanno comportato la morte e il ferimento di molti operatori umanitari. Al riconoscimento del ruolo dell’ ONU per questi interventi umanitari non sembra purtroppo corrispondere eguale capacità dell’ONU nella politica “per salvare i popoli dal flagello della guerra”, come affermato all’inizio dello Statuto delle Nazioni Unite.
Per capire i diversi motivi della delegittimazione dell’ONU nel suo ruolo che è così importante per il futuro di pace e di giustizia della Terra, per il suo rilancio e rafforzamento, la sua democratizzazione e la sua riforma si terrà l’incontro che vedrà la partecipazione di due persone che in diverse occasioni hanno offerto il loro importante contributo nelle varie sessioni e assemblee dell’ONU.
🧑🏻🏫 Interverranno il professor Marco Mascia, presidente del Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca” dell’Università di Padova e Francesco Vignarca, coordinatore della Rete italiana Pace e Disarmo. Converserà con i relatori il professor Emanuele Castelli, docente di Scienza politica presso l’Università di Parma.
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Nell’ambito del “Festival della Pace 2024”
Al via il terzo Festival della Pace di Parma, organizzato da Casa della pace con il Comune di Parma e in collaborazione con Rete italiana Pace e disarmo.
Dopo anni di vertiginosi incrementi nelle spese militari ci troviamo ora immersi in un clima di folle e sempre più estesa escalation bellica, che tacita la voce delle Nazioni Unite e lascia che accadano massacri di popolazioni. Persino il tabù dell’uso delle bombe nucleari non sembra essere più tale.
Noi, e siamo la maggioranza della popolazione di ogni età, non vogliamo più guerre. Vogliamo essere fedeli alla Costituzione Italiana e alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, e ne chiediamo l’attuazione. Lo esprimiamo attraverso i quindici appuntamenti del Festival che coinvolgono oltre trenta Associazioni, le Scuole, l’Università degli Studi di Parma.
Ci saranno ospiti illustri: Gaetano Azzariti, professore di Diritto costituzionale presso l’Università “La Sapienza” di Roma, Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale di ANPI, Emanuele Giordana, direttore del portale Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo, Paolo Pozzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia di ritorno da Gaza, Francesco Vignarca, coordinatore di Rete Italiana Pace e Disarmo, Marco Mascia, professore presso l’Università di Padova e presidente del Centro di Ateneo per i diritti umani “A. Papisca”, Anna Cervi, mediatrice di conflitti internazionali, Désirée Klain, giornalista e ideatrice di “Imbavagliati – Festival internazionale di giornalismo civile”. Ci saranno i giornalisti Vincenzo Vita, Carlo Cefaloni, Gabriele Battaglia, Costanza Spocci.
Cominceremo il giorno 11 ottobre in Piazza Garibaldi, alle ore 18, con “Mille papaveri rossi”, con le canzoni contro la guerra di Fabrizio de Andrè, interpretate dal gruppo Anime Salve. Tanto altro lo potrete trovare nel programma del Festival e più dettagliatamente verrà illustrato nelle presentazioni delle singole iniziative sul sito e sui social di Casa della Pace.
Chiediamo il cessate il fuoco in ogni luogo di guerra, conferenze di pace, il rispetto del diritto internazionale, la fine dei massacri e l’assistenza alle popolazioni colpite, il disarmo, la nonviolenza, la salvaguardia dell’ambiente. Pace e giustizia ugualmente per tutti i popoli. Dal buio attuale impegniamoci insieme a ridare i colori alla pace.