Il Segretario Generale ONU chiede una norma internazionale contro i killer robots entro il 2026: la comunità internazionale raccolga la sfida
Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha lanciato un appello urgente agli Stati affinché adottino un Trattato per vietare le armi letali autonome (LAWS, i cosiddetti “killer robots”) entro il 2026. L’appello fa parte della “Nuova Agenda per la Pace” del Segretario Generale in vista del “Summit of the Future” che si terrà nel 2024. La scadenza posta da Guterres è un riconoscimento cruciale del fatto che le nuove tecnologie pongono problemi umanitari, legali, di sicurezza ed etici fondamentali che minacciano direttamente i diritti umani e le libertà fondamentali.
Migliaia di esperti, scienziati, operatori tecnologici che si occupano di intelligenza artificiale, la campagna Stop Killer Robots (di cui fa parte anche la Rete Italiana Pace e Disarmo), Amnesty International, Human Rights Watch, il Comitato Internazionale della Croce Rossa, 26 premi Nobel e tante realtà della società civile internazionale hanno sempre chiesto l‘urgente negoziazione di una nuova norma internazionale che affronti la questione dell’autonomia dei sistemi d’arma e garantisca un controllo umano significativo sull’uso della forza.
Questa inedita proposta di tempistica per un’azione concreta avanzata dal Segretario Generale giunge in concomitanza con le crescenti segnalazioni dell’uso di sistemi d’arma con livelli di autonomia preoccupanti nei conflitti. Il rapido progresso della tecnologia sta causando danni proprio ora, con una crescente disumanizzazione digitale e danni con cause “automatizzate” in tutto il mondo.
Il Segretario Generale ha fissato un obiettivo chiaro e una data finale, ribadendo che “le macchine con il potere e la discrezione di togliere la vita senza il coinvolgimento umano sono politicamente inaccettabili, moralmente ripugnanti e dovrebbero essere vietate dal diritto internazionale”. Questo apre la strada ad una possibile azione degli Stati già dal prossimo mese di ottobre, quando probabilmente verrà presentata all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite una Risoluzione per l’apertura di nuove consultazioni internazionali, un passo fondamentale verso un nuovo Trattato internazionale.
Clare Conboy – della Campagna Stop Killer Robots – ha dichiarato: “Gli sviluppi tecnologici non aspettano. Il Segretario Generale ha aperto la strada agli Stati, chiedendo di negoziare una nuova legge internazionale che vieti le armi autonome entro il 2026. È tempo che gli Stati compiano passi significativi per proteggere l’umanità dalle catastrofiche conseguenze umanitarie derivanti dallo sviluppo dei killer robots, e in generale dalla disumanizzazione digitale. Con il Segretario generale delle Nazioni Unite che ha mostrato una chiara leadership, il voto di ottobre all’Assemblea generale delle Nazioni Unite sarà un test fondamentale per gli Stati. Una risoluzione in ottobre è il prossimo passo verso un nuovo Trattato internazionale e la garanzia che non sarà permesso ad alcuna macchina di prendere decisioni di vita e di morte”.
Al momento circa 90 Stati hanno preso posizione chiedendo uno strumento giuridico sulle armi autonome. Sebbene le discussioni per l’adozione di tale strumento siano state finora bloccate da una minoranza di Stati militarizzati, che stanno investendo pesantemente nello sviluppo di armi autonome, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite offre un luogo internazionale di dibattito naturale, utile a rompere questo stallo procedurale.